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Quesito del 19/12/2023
Annotazione cambio cognome cittadina italiana che ha acquisito anche la cittadinanza americana
Ci scrive un Consolato USA chiedendoci di annotare il cambio cognome di una cittadina Italiana a seguito della naturalizzazione americana. Il Consolato invia il certificato di acquisizione della cittadinanza Americana.
La concittadina ha l’atto di nascita trascritto nel nostro comune con i dati XXX e non risulta coniugata. La sig.ra è peraltro stata cancellata dall’AIRE in data 2006. Il Consolato invia la richiesta di cambio nome in XXY e il Cons1 per aggiornamento dati, con le nuove generalità, riporta stato civile coniugata. Possiamo procedere ad annotare il cambio di cognome con la sola attestazione di Cittadinanza Americana come richiesto dal Consolato? Il Consolato sostiene che il cambio nome è implicito nell’atto di naturalizzazione rilasciato dalla Corte, perché le due richieste naturalizzazione e cambio nome sono state fatte contemporaneamente.
Quesito del 19/12/2023
Proposta di annotazione su atto di nascita
Abbiamo ricevuto proposta di annotazione su atto di nascita di XXX identificato con numero atto di nascita, parte serie ed anno. Nel registro di Atto di Nascita a quel numero parte serie ed anno risulta iscritto XXY con generalità diverse. Preciso che quest'ultimo nominativo è l'unico soggetto presente nel Registro Atti di Nascita di quell'anno. E' possibile procedere all'annotazione? In caso negativo cosa bisognerebbe fare?
Il tema del mese
GUIDA OPERATIVA:
L'Ufficiale d'Anagrafe
L’iscrizione anagrafica di chi ha la dimora abituale e di chi è senza dimora
Il tema dei senza fissa dimora e del loro complicato rapporto con l’anagrafe è sempre di attualità.
Se non si coglie la relazione che sussiste tra anagrafe e territorio e tra persone e luogo dove vivono, non si coglie la difficoltà degli ufficiali d’anagrafe, troppo spesso strattonati da molti per “concedere” la residenza a chi non ce l’ha o, peggio, per ignorare la residenza di chi ce l’ha …
Quesito del 15/12/2023
Cittadinanza iure sanguinis
Per il cittadino brasiliano, iscritto in Anpr sono stati disposti ulteriori accertamenti al fine di verificare la presenza fisica e quindi la dimora abituale. Dall'accertamento è risultato che il cittadino è partito alla volta del Brasile per le festività natalizie e per motivi di salute con data di rientro non definita. Pertanto, alla luce di quanto esposto sopra, possiamo rigettare la pratica di riconoscimento cittadinanza iure sanguinis per mancanza dei requisiti sulla dimora abituale?
Quesito del 15/12/2023
Comunicazione preavviso di rigetto
il nostro ufficio ha eseguito l'iscrizione di un cittadino italiano con decorrenza dal 26/10/2023. Sebbene la polizia municipale, in luogo degli accertamenti, abbia trovato il dichiarante all'indirizzo di residenza indicato, lo scrivente ufficio ha valutato di inviare la comunicazione di preavviso di rigetto, di cui art. 10-bis della L. 241/1990, per mancanza di alcuni requisiti. Pertanto, è stata inviata una raccomandata a/r il giorno 23/11/2023. Ora le Poste italiane restituiscono la raccomandata al mittente con l'indicazione apposta dal portalettere "indirizzo inesatto", ma dalle opportune verifiche, emerge che l'indirizzo di spedizione indicato è corretto e completo (è stato effettuato un reclamo al gestore del servizio). Tra l'altro, occorre precisare che siamo arrivati alla conclusione dei tempi previsti per il procedimento anagrafico. Considerato quindi che la comunicazione non è andata a buon fine per le ragioni sopra esposte, in questo caso, come dovremmo agire ai fini del rigetto della dichiarazione? Riteniamo che non sussistono alcuni requisiti per la definizione della pratica.
Quesito del 15/12/2023
Residenza cittadino extracomunitario - integrazione
Sarebbe possibile l'iscrizione anagrafica di una famiglia serba per ricongiungimento familiare con la figlia minorenne (nata il 29.03.2016), non residente in questo Comune e in nessun altro comune italiano, nonostante la stessa non disponga di risorse per sé, e per i suoi familiari? La figlia minorenne è cittadina comunitaria in quanto di nazionalità tedesca ma non è titolare di alcun attestato di soggiorno.
Quesito del 14/11/2023
Residenza per riconoscimento cittadinanza iure sanguinis
Per quanto riguarda documentazione da richiedere ai cittadini che intendono avviare la pratica di riconoscimento della cittadinanza iure sanguinis AL MOMENTO DELLA DICHIARAZINE di RESIDENZA: posto che la cartella verrà visionata e controllata successivamente (stato civile), bisogna comunque già far sottoscrivere una dichiarazione di intenzione chiedere il riconoscimento, farsi portare già almeno l'estratto di nascita dell'avo o cos'altro? In caso contrario come facciamo ad essere sicuri che la richiesta della residenza (senza permesso di soggiorno) sia giustificata?
Quesito del 11/12/2023
Cittadinanza iure sanguinis
Si richiede in merito un parere, in relazione alla richiesta di cittadinanza iure sanguinis.
Il cittadino XXX brasiliano, proveniente dal Brasile, aveva presentato dichiarazione di residenza a maggio 2023, corredata dall'istanza per il riconoscimento della cittadinanza iure sanguinis. Attualmente, risulta iscritto in ANPR. Pertanto, è ancora possibile effettuare accertamenti anagrafici sulla sua dimora abituale prima della scadenza di conclusione del procedimento di cittadinanza?
Quesito del 07/12/2023
Decesso cittadina tedesca, richiesta di rettifica atto da parte del Consolato
È deceduta nel nostro Comune una cittadina tedesca coniugata con un cittadino italiano nell'anno 1982 non residente in Italia, e in possesso di un codice fiscale. Tutti i certificati medici e la richiesta di cremazione dei famigliari riportano il cognome da nubile della signora, dati corrispondenti al suo codice fiscale. Siamo entrati in contatto con il Consolato tedesco al fine di sapere se la signora fosse effettivamente coniugata, per poter autorizzare la cremazione della salma su richiesta del marito, (e sapere se la Germania permettesse la cremazione e a quali condizioni). Da un controllo su ANPR, il marito della signora, cittadino italiano iscritto A.I.R.E., risultava infatti celibe. Non abbiamo trovato invece alcun riferimento della signora su ANPR. Il Consolato tedesco a Roma, dopo averci confermato che la signora fosse effettivamente sposata con chi richiedeva la sua cremazione, ci chiede di verificare se la signora avesse acquistato automaticamente la cittadinanza italiana per aver sposato un cittadino italiano e, in caso contrario, chiede la modifica dell'atto di morte con l'indicazione del cognome da coniugata della signora, cognome che avrebbe acquisito per il diritto tedesco a seguito di matrimonio anziché quello da nubile della stessa, riportato nell'atto da noi redatto e conforme a tutti i certificati medici, alla richiesta di cremazione e al codice fiscale della signora. Unico documento a comprovare il cognome da coniugata indicato dal Consolato è la carta di identità tedesca, fattaci pervenire dall'agenzia funebre, dove accanto al cognome da coniugata della signora è indicato quello da nubile, e una scheda informativa inviataci dal Consolato in cui la signora è indicata con il cognome da coniugata. La signora era nata in Germania. Sentiti i famigliari della defunta, gli stessi si oppongono a qualsiasi modifica dell'atto che comprometta la gestione della successione in Italia (ci viene riferito cha la signora era dipendete Alitalia e che percepisse la pensione italiana). Il marito riferisce inoltre che tutti i documenti italiani della signora riportano il cognome da nubile e che per l'Italia la signora era conosciuta soltanto con il cognome da nubile. Si chiede quale sia la procedura corretta per risolvere tale questione.
Quesito del 05/12/2023
Come arginare l'insistenza di una erede per occupazione attuale di una abitazione senza titolo, ma che il titolo c'era nel momento della richiesta di residenza
La sig.ra “x” è attualmente coerede assieme ad altre 9 persone di un appartamento dove, dopo il decesso nel 2022 della proprietaria che veniva assistita da badante ucraina “y”, sono rimaste residenti e continuano ad abitare la badante “y” (con figlia “z” aggiunta allo stato di famiglia in un secondo momento).
La sig.ra “x” continua a tempestare di telefonate e lettere gli uffici comunali (anagrafe, tributi, segreteria del sindaco) con la richiesta di “annullare” la pratica di residenza fin dal 2014 (anno in cui la badante prese la residenza nell’abitazione in cui lavorava, con il consenso della tutrice della proprietaria allora nominata dal tribunale) nonostante gli uffici le abbiano consigliato di rivolgersi ad un legale per far valere “l’occupazione abusiva” attuale dell’alloggio da parte della badante “y” con figlia “z”.
Alla sig.ra “x” sono stati dati i documenti che ha richiesto con istanza di accesso agli atti, ma lei continua a scrivere. Come “arginare” questa signora? Possiamo citarle il divieto di controllo generalizzato sull’operato della PA (anche se si parla di 2 pratiche anagrafiche?). Fino a quando risponderle?