Quesiti
L’intreccio di varie tipologie di prodotti - informativi, normativi, organizzativi - arricchisce l’offerta della modulistica in banca dati per un ufficio tributi capace di argomentare le proprie scelte in materia impositiva.
Quesito del 31/05/2023
IMU
Un contribuente proprietario di 2 terreni posti in zona residenziale fonde i 2 terreni con tipo mappale e su questo terreno diventato ente urbano di 1050 mq edifica una piscina di 39 mq che viene accatastata in categoria C4 con propria rendita. L'IMU viene calcolata come area edificabile o sulla base della rendita catastale?
Quesito del 31/05/2023
C2-C6 senza abitazione
Il contribuente ha venduto il fabbricato di sua proprietà, un A4, rimanendo però proprietario delle pertinenze: -C2 e -C6. Ai fini TARI, in che modo devono essere considerati questi ultimi fabbricati? Come "accessori" e quindi deve essere applicata la sola quota fissa, oppure come un'utenza non domestica? Se devono essere valutati come da ultimo riportato, a che sottocategoria devono essere attribuiti?
Quesito del 30/05/2023
Rimborso IMU
Coppia regolarmente coniugata.
Il marito è proprietario di una casa al 100% nel Comune confinante a questo, nel quale è residente e lavora.
La moglie è proprietaria al 100% di una casa in questo Comune nel quale ha la residenza. In questa abitazione la moglie si riserva una stanza e da in locazione a terzi, con regolare contratto di locazione, la restante porzione. La moglie lavora nel Comune limitrofo, dove lavora il marito.
Nel 2021, questo Comune ha accertato l'omesso pagamento IMU alla moglie per gli anni 2016,2017,2018 che regolarmente ha pagato. Ha provveduto inoltre al regolare pagamento dell'anno 2019 e 2020.
Nel 2021 ha trasferito la propria residenza nella stessa abitazione del marito nel Comune limitrofo (in quanto la normativa non le permetteva di avere la doppia abitazione principale).
Ora la moglie, venuta a conoscenza della sentenza della Corte Costituzionale n. 209/2022, ha chiesto il rimborso dell'IMU per gli anni: 2016, 2017, 2018, 2019 e 2020.
Si chiede pertanto se il Comune è tenuto a rimborsare l'intera somma o se vi sono circostanze per le quali il Comune possa non attenersi a tale sentenza.
LA SENTENZA E' DEFINITIVA O MAGARI ASPETTANDO DEL TEMPO ABBIAMO LA POSSIBILITA' CHE VENGA RIBALTATA??
Quesito del 26/05/2023
Compensazione tra debito vantato a titolo di risarcimento danni e credito del Comune
A seguito di ricorso per ATP, ed in esito alla CTU espletata, è stato quantificato un danno subito dal ricorrente per il cui risarcimento è tenuto ad adempiere l’Ente.
Per le vie brevi il danneggiato ha comunicato l’intenzione di voler transigere la questione mediante la compensazione della somma vantata a titolo di risarcimento del danno con il debito maturato verso l’Ente per mancato pagamento di tributi comunali e oneri di costruzione.
A tal fine visto l’art. 23 del d.lgs. n. 472/1997 ai sensi del quale al comma 1 prevede “Nei casi in cui l’autore della violazione o i soggetti obbligati in solido, vantano un credito nei confronti dell’amministrazione finanziaria, il pagamento può essere sospeso se è stato notificato atto di contestazione o di irrogazione della sanzione o provvedimento con il quale vengono accertati maggiori tributi, ancorché non definitivi. La sospensione opera nei limiti di tutti gli importi dovuti in base all’atto o alla decisione della commissione tributaria ovvero dalla decisione di altro organo”, mentre al comma 2 “In presenza di provvedimento definitivo, l’ufficio competente per il rimborso pronuncia la compensazione del debito”, si chiede:
1. se sia ammissibile la compensazione della somma vantata a titolo di risarcimento del danno con il debito complessivamente maturato verso l’Ente per mancato pagamento di tributi comunali e degli oneri di costruzione;
2. ovvero se l’art. 23 del d.lgs. sia applicabile esclusivamente nel caso in cui l’Ente vanti un credito di natura tributaria oppure se sia applicabile per analogia anche ad altre entrate quali ad esempio come nel caso di specie al credito derivante dal mancato pagamento degli oneri concessori.
Quesito del 24/05/2023
Riscossione crediti mensa scolastica
Questo ente gestisce il servizio di mensa scolastica per gli alunni delle scuole dell’infanzia e primaria.
Il costo del servizio è coperto, in quota parte, con risorse di bilancio, con trasferimento dei Comuni aderenti, con contributi del Ministero per i pasti del personale scolastico, con tariffe a carico dell’utenza stabilite ogni anno in base alle fasce di reddito.
Dal resoconto generato dal programma informatizzato per la gestione delle prenotazioni e dei pagamenti da parte dei genitori degli alunni, si evincono diverse situazioni debitorie, alcune delle quali riportate dall’anno precedente e cumulate con l’anno scolastico in corso, di importi che variano, per ciascun utente, da un minimo di 1 euro ad un massimo di circa 200,00 euro.
Al momento abbiamo provveduto ad inviare diversi solleciti di pagamento ma permangono situazioni di insoluto, anche per cifre irrilevanti, che è necessario recuperare.
Al riguardo, si chiede:
1) È possibile per l’Amministrazione stabilire con atto regolamentare un importo al di sotto del quale non si procede alla riscossione coattiva, in quanto le spese sarebbero superiori all’importo a debito?
2) In caso di riscossione coattiva, quali sono le procedure da attivare?
3) E’ possibile esternalizzare la riscossione coattiva e le successive fasi esecutive (non è presente un ufficio entrate/tributi)?
Quesito del 17/05/2023
IMU: fabbricati rurali
Il contribuente, proprietario di vari immobili, tra cui:
- n.1 a4 (abitazione principale);
- n.1 a4; n.1 c6; n.1 c2 ; n. 1 d1 per i quali il catasto ha "dichiarata sussistenza dei requisiti di ruralità con domanda;
Si chiede, ai fini IMU, in che modo considerare i fabbricati sopracitati, ad esclusione dell'abitazione principale: strumentali e quindi applicare l'aliquota dell' 1 per mille (come anche per i d10 e a6) o rurali e quindi con aliquota ordinaria.
Quesito del 15/05/2023
IMU e comodato d'uso gratuito: immobile in comproprietà
Immobile in comproprietà al 33,33 percento tra tre soggetti: mamma (soggetto A), 1° figlio (soggetto B), 2° figlio (soggetto C); Il soggetto B a sua volta ha un figlio (soggetto D).
I Soggetti A (nonna), B (padre) e C (zio), concedono l’immobile al soggetto D (nipote) in comodato d’uso gratuito con contratto registrato.
Poiché non ricorre in pieno il requisito previsto dalla norma (linea retta di primo grado), l’agevolazione potrebbe comunque essere concessa considerato che tra i comodanti è presente anche il padre?
Quesito del 15/05/2023
Verifiche dichiarazioni utenti
Può il comune disporre verifiche da parte della polizia locale presso le abitazioni degli utenti per verificare l'effettivo slaccio delle utenze?
Quesito del 15/05/2023
IMU e comodato d'uso gratuito: immobile in comproprietà
Immobile in comproprietà al 33,33 percento tra tre soggetti: mamma (soggetto A), 1° figlio (soggetto B), 2° figlio (soggetto C); Il soggetto B a sua volta ha un figlio (soggetto D). I Soggetti A (nonna), B (padre) e C (zio), concedono l’immobile al soggetto D (nipote) in comodato d’uso gratuito con contratto registrato.
Il padre, inoltre, risulta possessore di un terzo immobile.
Poiché non ricorre in pieno il requisito previsto dalla norma (linea retta di primo grado), l’agevolazione potrebbe comunque essere concessa considerato che tra i comodanti è presente anche il padre?
Quesito del 15/05/2023
Applicazione IMU nel caso di fabbricato con annotazione ruralità
La fattispecie riguarda l'accertamento da parte del comune di un fabbricato accatastato in categoria C/2 con annotazione dei requisiti di ruralità a seguito di relativa richiesta da parte del contribuente datata 07/02/2022. Il contribuente produce al Comune la documentazione relativa alla richiesta di annotazione dei requisiti di ruralità dell'accessorio, dalla quale si evince che la suddetta annotazione deriva da un contratto di affitto, decorrente dal 26/10/2017 fino al 10/11/2023, dell'accessorio in questione insieme ad alcune particelle di terreni agricoli ricadenti nel territorio comunale di proprietà del contribuente a un affittuario (che si presume sia coltivatore diretto o IAP, ma del quale non si specifica nel contratto i requisiti professionali, né si producono prove di essi) che si impegna, come testualmente indicato nel contratto a: "mantenere le iniziali condizioni di fertilità, con il limite del rispetto della destinazione della cosa e dell'ordine colturale ... Inoltre l'affittuario è autorizzato dalla proprietà ad eseguire migliorie colturali, previa relativa comunicazione, che più riterrà opportune e che apportino un aumento del beneficio agrario entro la durata stabilita dal presente accordo".
In presenza del suddetto contratto di affitto, il contribuente richiede il 07/02/2022 l’annotazione di ruralità dei fondi rustici oggetto del contratto di affitto e del capannone come strumentale dell’attività agricola dell’affittuario.
Si chiede se il Comune deve riconoscere la ruralità dell’accessorio solo perché è stata apposta l’annotazione della stessa in catasto (come si evince dalla visura catastale) a prescindere dal fatto che il proprietario (parte locatrice dei fondi rustici e dell’accessorio) non è agricoltore diretto, non è IAP e non è pensionato agricolo oppure no.
Infine, qualora si ritiene che il Comune deve riconoscere la ruralità dell’accessorio (quindi assoggettarlo a TASI e non a IMU come fabbricato a disposizione) essa dovrà decorrere dal 07/02/2022 (data della richiesta di annotazione della ruralità), dal 07/02/2017 (5 anni precedenti la richiesta di annotazione della ruralità) oppure dal 26/10/2017 (data decorrenza del contratto di affitto collegato alla richiesta di annotazione dei requisiti di ruralità dell’accessorio)?