Quesiti
Quesito del 31/10/2019
Richiesta rimborso ICI/IMU su aree fabbricabili anni 2010/2013
In data 22 giugno 2015 (ricevuta R/R di invio in data 16/06/15) questo Comune riceveva dalla società XXX una richiesta di rimborso ICI IMU relativamente ad aree fabbricabili anni dal 2010 al 2013.
Negli anni di che trattasi la suddetta società è stata oggetto di fusioni aziendali e conferimenti di rami d'azienda.
Ha presentato dichiarazioni ICI con valutazioni imponibili dalla stessa società determinate, a valore venale, in € 11.413.716,00 base di calcolo per i versamenti dovuti.
In data 31 dicembre 2014 la società procedeva ad una perizia di parte delle aree di proprietà dove si determinava, in base a valutazioni discrezionali di attualizzazione del valore di mercato delle aree, valori imponibili pari a € 7.600.000,00 (richiamati in sede di istanza di rimborso).
A seguito della perizia di parte e delle valutazioni in essa esplicitate, la società presentava istanza di rimborso ICI IMU per complessivi € 111.360,00 da liquidarsi tramite compensazione.
Si specifica che nulla è intervenuto ai fini del PRG/PGT negli anni in argomento, avendo avuto le aree di che trattasi la medesima destinazione in tutto l'arco temporale oggetto dell'istanza presentata. Ancora oggi è analoga la destinazione d’uso.
Questo Comune ha voluto adottare la strategia del diniego tacito al rimborso e, quindi, analogamente all’ufficio fiscale, in presenza di una istanza di rimborso, ha preferito non rispondere, con la possibilità per il contribuente di presentare ricorso, una volta decorsi 180 giorni dalla presentazione dell’istanza ed entro il termine ordinatorio di prescrizione.
Il silenzio-rifiuto è, in sostanza, una scelta dell’ufficio.
Il Comune né allora né tutt’oggi dispone di una perizia tecnica sul valore delle aree fabbricabili.
Il rischio di negare espressamente il rimborso, in altre parole, avrebbe rischiato di porre l’ufficio in posizione di soccombenza in giudizio, specialmente qualora le motivazioni a sostegno del diniego fossero state ritenute non sufficienti.
Recentemente, nel mese di ottobre 2019, la società ormai in prossimità di proporre ricorso in Commissione Tributaria contro il diniego tacito al rimborso, richiedeva aggiornamenti sul procedimento di rimborso, proponendo eventualmente l’ipotesi transattiva in via stragiudiziale, con l’applicazione di una riduzione del 30% della richiesta di rimborso a suo tempo presentata e la definizione della pratica.
Il Comune procederà nel mese di novembre a incaricare un tecnico per la perizia ai fini del valore delle aree oggetto di rimborso.
Questo Ufficio ritiene di non dover riconoscere il rimborso richiesto in quanto per le aree fabbricabili la valutazione imponibile è stata correttamente dichiarata, per anno di imposta, ai sensi dell'art. 5, comma 5, del D. Lgs. n. 504/92, non riconoscendo alla perizia successivamente elaborata una valenza retroattiva in termini di valutazione imponibile.
Inoltre, la motivazione assunta dalla società, che definisce mero "errore" ciò che è dichiarato, non è sufficiente motivo di concessione del rimborso richiesto.
Tuttavia, malgrado la posizione d’ufficio, è conosciuto il principio consolidato, in giurisprudenza tributaria, che tutte le dichiarazioni fiscali sono emendabili.
Si richiede un Vostro parere circa:
1) la legittimità della richiesta di rimborso presentata a questo Ufficio Tributi;
2) la possibilità che strategia adottata dall’ente possa essere interpretata negativamente in sede di ricorso in Commissione Tributaria;
3) la valutazione delle percentuali di rischio di soccombenza connesso all’eventuale giudizio (data la complessità della materia) e la valutazione della convenienza di un accordo transattivo extragiudiziale, con una riduzione del trenta percento del preteso rimborso.
Quesito del 07/10/2019
Tributi locali residente non domiciliato
UN UTENTE RESIDENTE MA NON DOMICILIATO PRESSO UN FABBRICATO DICHIARATO DALLO STESSO PRIVO DI ALLACCI IDRICO -ENERGIA E TELEFONO DEVE PAGARE LA TARI? PER QUANTO RIGUARDA L'IMU INVECE AVENDO DICHIARATO LO STESSO FABBRICATO ABITAZIONE PRINCIPALE CON GODIMENTO DI ESENZIONE NON NE AVREBBE DIRITTO IN QUANTO NON VI DIMORA? LO STESSO DIMORA IN ALTRO COMUNE DIVERSO DOVE RISIEDE LA MOGLIE.
Quesito del 09/08/2019
Diritto di abitazione coniuge superstite
In data 25.4.2005 a seguito decesso del Sig. XY il coniuge superstite ed i due figli acquisiscono il diritto di proprietà pari ad un terzo ciascuno sull'abitazione adibita in precedenza a dimora coniugale. Contestualmente dalla data di apertura della successione la moglie vanta il diritto di abitazione per intero sul medesimo fabbricato (Art. 540 C.C.). In data 12.12.2018 la Signora, pur mantenendo la residenza nell'abitazione, con atto notarile effettua una donazione dell'abitazione a favore dei due figli che diventano proprietari dell'immobile nella misura del 50% ciascuno. Chiedo quindi, alla luce dei fatti sopra esposti, se i figli diventano con decorrenza 12.12.2018 soggetti passivi IMU per l'immobile di cui trattasi oppure, seppur in presenza di un atto di donazione rogato da un notaio, sullo stesso vale ancora l'originario il diritto di abitazione a favore della vedova.
Quesito del 06/08/2019
Livelli e censi
La parrocchia risulta risulta nuda proprietaria di terreni che secondo il piano regolatore sono attualmente edificabili, ma che furono ceduti in anni passati in livello a livellari. Di questi livellari parecchi sono ormai deceduti. In questi casi il livello passa automaticamente agli eredi o torna alla parrocchia? Al catasto non risulta alcuna modifica. Ed in ogni caso chi è il soggetto debitore dell'IMU?
Quesito del 06/08/2019
Assoggettamento IMU e TASI di immobili IACP (alloggi ERP)
Si chiede se gli immobili di edilizia residenziale pubblica essendo assegnati in base all'ISEE possano essere considerati come immobili sociali e dunque esentati da IMU e TASI, visto che il comma 707 dell'art. 1 della finanziaria 147/2013 precisa che sono esentati dal 1.1.2014 gli alloggi sociali ai sensi del D.M. 22.04.2008 e successivamente alla lett. d) precisa che la detrazione IMU si applica regolarmente agli immobili assegnati agli IACP o agli enti di edilizia residenziale pubblica aventi le stesse finalità degli IACP. Visto che il contribuente per l'anno 2014 ha presentato una dichiarazione IMU richiedendo l'esenzione ai sensi dell'art. 13 c. 2 lett. b) del D.L. 201/2011, si chiede: l'ente deve riconoscere l'esenzione agli immobili IACP dal 2014 ed annualità successive? Gli immobili posseduti da Istituti Ater/IACP per essere considerati alloggi sociali quali caratteristiche devono possedere? Quali sono gli elementi che differenziano gli alloggi sociali dagli immobili IACP?
Quesito del 01/08/2019
Assoggettamento IMU di immobili ATER
L’ATER, Azienda Territoriale per l’edilizia residenziale della Provincia di Verona (Regione Veneto), sostiene che tutti i fabbricati di civile abitazione di proprietà della stessa sono destinati ad alloggi sociali come definiti dal D.M. 22.04.2008 del Ministro delle infrastrutture, e pertanto, non soggetti ad IMU; per avvalorare tale tesi, l’ATER richiama la circolare n. 56 del 3.6.2014 di FEDERCASA – ROMA nella quale viene evidenziato che il patrimonio abitativo gestito dagli Enti associati è annoverato a pieno titolo quale «alloggio sociale» ai sensi del D.M. 22 aprile 2008 e della L. n. 80 del 23.5.2014. Alla luce della L. 27.12.2013 n. 147 (legge di stabilità 2014) – comma 707 – le disposizioni previste dall’art. 13 D.L. n. 201/2011, convertito dalla L. n. 214/2011, comma 10, che fa espresso riferimento agli alloggi regolarmente assegnati dagli Istituti autonomi per le case popolari, esclude la possibilità che tali alloggi possano essere considerati anche alloggi sociali di cui al comma 3, lett. b). Si chiede un vs. autorevole parere a riguardo.
Quesito del 15/07/2019
Immobile in comodato d'uso gratuito
Un nostro contribuente , non residente nel nostro Comune, possiede un solo immobile in tutta Italia ed è ubicato nel nostro Comune. Lo concede in comodato al padre residente da noi. Può usufruire delle agevolazioni?
Quesito del 05/07/2019
Calcolo IMU a seguito di sentenza giudiziaria
Siamo a porre un quesito in merito al possibile calcolo di lotti catastali IMU in modo difforme rispetto a quanto iscritto in catasto. Una sentenza giudiziaria per risolvere controversie ereditarie assegna ai diversi cugini alcuni lotti di terreno in area edificabile in modo difforme rispetto a quanto iscritto in catasto. Tale sentenza (promulgata circa 20 anni fa) non è mai stata trascritta agli atti catastali che sono difformi da quanto ivi disposto. Intendiamo porre i seguenti quesiti : a) È possibile procedere al calcolo del tributo IMU utilizzando le quote citate nel dispositivo giudiziario? b) Come ente Locale abbiamo qualche possibilità di imporre ai proprietari l’obbligo di accatastare in base al disposto della sentenza? c) In subordine possiamo segnalare la situazione agli uffici catastali affinché vi provvedano?
Quesito del 05/07/2019
IMU e locazione a canone concordato
Un nostro contribuente ha presentato la dichiarazione IMU 2018 per comunicare la locazione a canone concordato di un immobile. Cita l’ Accordo Territoriale di un Comune limitrofe ma non confinante al nostro, premetto che noi non abbiamo mai fatto accordo con varie associazioni. Come ci dobbiamo comportare?
Quesito del 26/06/2019
IMU e TASI su fabbricato rurale strumentale locato
Titolare di impresa agricola, proprietario di un immobile accatastato in categoria D/10, concede in affitto il proprio immobile (D/10) ad un soggetto, anch'esso titolare di impresa agricola. In che misura pagano IMU e TASI?