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Quesiti

10 risultati di 1255

Il rapporto biunivoco tra responsabilità dei singoli e coordinamento di attività complesse all’atto pratico della gestione. Un’area dedicata ai nuovi adempimenti in materia di trasparenza, anticorruzione, accesso civico nonché ai servizi alla persona e alle attività degli organi elettivi.

Quesito del 06/08/2019

Affidamento diretto a società

Il presente Comune detiene una quota del 0,1% della società X S.p.A. a completa partecipazione pubblica (considerando che la società X è proprietaria di sé stessa per il 2,84%). Attualmente la società X non svolge servizi per conto di questo Comune, senonché il S.I.I. per conto dell'ATO della Provincia la quale quest'ultima ne detiene una quota. Ora si pongono i seguenti dubbi: 1) si può definire società in house oppure strumentale oppure semplicemente partecipata? 2) questo Comune come altri con una piccola quota deve svolgere il controllo analogo? Se si in che modo avendo una piccolissima quota? 3) è possibile procedere all'affidamento diretto di acquisizione di beni, servizi e lavori senza procedere a gara ad evidenza pubblica (in particolar modo si vorrebbe affidare la realizzazione di impianti fotovoltaici sugli immobili comunali a seguito del finanziamento pubblico previsto dal Decreto Crescita)?

Quesito del 02/08/2019

Clausola sociale

In merito alla clausola sociale da inserire in una gara d’appalto per l’affidamento del servizio di mensa scolastica si chiede se tra i soggetti rientranti nell'obbligo di riassorbimento, nei limiti dell’organizzazione aziendale prescelta dal nuovo affidatario, nonché dalla disponibilità degli operatori ad essere integrati nell'organizzazione dell’appaltatore, debba essere compreso il titolare della ditta individuale esecutrice del precedente appalto che nell'ambito dello stesso operava con il profilo di cuoco. Oppure se la clausola sociale sia applicabile esclusivamente nei confronti del personale dipendente della medesima ditta con esclusione, quindi, del titolare cuoco.

Quesito del 02/08/2019

Accesso alle immagini di videosorveglianza di locali pubblici

La Polizia Municipale può richiedere l'accesso alle immagini di videosorveglianza di locali pubblici e banche per perseguire illeciti amministrativi quali il non corretto conferimento di rifiuti? E nell'ipotesi di rilievo penale di abbandono di rifiuti?

Quesito del 19/07/2019

Indennità di reggenza segretario a scavalco

Qual è la corretta modalità di calcolo dell'indennità di reggenza del segretario comunale a scavalco?

Quesito del 17/07/2019

Liquidazione compensi a progettista per studio di fattibilità

La precedente amministrazione a fine 2018 ha attivato una procedura negoziata inferiore ai 40.000,00 euro su una centrale di committenza per un incarico ad un professionista per lo studio di fattibilità per un nuovo polo scolastico. Il professionista ha fatto l’offerta con un minimo ribasso, e si è visto affidare l’incarico. In sede di predisposizione del bilancio di previsione sono stati stanziati circa due milioni di euro per la costruzione di tale polo scolastico (bilancio approvato il 30 marzo 2019). Successivamente il professionista ha presentato lo studio di fattibilità prevedendo oltre al polo scolastico anche una serie di altri servizi tra i quali ambulatori medici, appartamenti per anziani autosufficienti, una sala civica, una biblioteca e un centro fitness. Per fare questo mega centro ha previsto anche la deviazione della viabilità, con la necessità di “spostare” una strada. Ovviamente il costo presunto è stato molto superiore a quello previsto e stanziato a bilancio, essendo superiore ai 20 milioni di euro. Tra l’altro alcune direttive ministeriali per la scuola dell’infanzia non sono rispettate, in quanto ha previsto un unico blocco di servizi igienici, e non uno per ogni sezione, con un totale di 6 waterini, contro i 18 che dovrebbero esserci per rispettare la normativa. Il responsabile dell’Ufficio Tecnico all'epoca, essendo il nostro comune inferiore a 5 mila abitanti, era l’assessore ai lavori pubblici. Benché la previsione economica non fosse minimamente sopportabile da un ente come il nostro la precedente Amministrazione ha approvato con delibera di giunta, solo sotto l’aspetto tecnico, lo studio di fattibilità del progettista. La proposta di delibera aveva il parere favorevole del Responsabile dell’Ufficio Tecnico (anche assessore ai lavori pubblici). Con le elezioni di maggio l’amministrazione uscente non è stata confermata e c’è un nuovo Responsabile all’Ufficio Tecnico, un dipendente a tempo indeterminato categoria C5, ad interim, nelle more che si perfezioni l’assunzione di un nuovo responsabile di categoria D1 prevista per il primo ottobre. Il professionista ha presentato la parcella. L’Amministrazione è contraria a pagare tale parcella in quanto è un progetto che per un Comune delle nostre dimensioni, con un bilancio come il nostro, non è realizzabile. Il progettista, sentito sulle motivazioni di un tale progetto faraonico, ha dichiarato che ha seguito le indicazioni verbali fornitegli dalla precedente Amministrazione (che però aveva stanziato per il progetto 2 milioni di euro, e non venti milioni). Tale affermazione sembrerebbe tuttavia confermata dal fatto che poi la precedente Amministrazione ha approvato in Giunta lo studio di fattibilità presentato, pur solo sotto l’aspetto tecnico, e quindi senza il parere di regolarità contabile. Il Responsabile U.T. ora si trova a dover liquidare una fattura regolarmente presentata su uno studio di fattibilità approvato dalla Giunta. La nuova amministrazione, qualora tale pagamento venga eseguito, intende inviare il fascicolo alla corte dei Conti ipotizzando un danno erariale per l’Ente che ha pagato un progettista per un progetto palesemente irrealizzabile. D’altra parte il progettista ha già comunicato che essendo scaduti i 30 giorni per il pagamento della fattura, si è già rivolto ad un legale e sta depositando un’ingiunzione di pagamento. Questo comporterebbe maggiori oneri per l’Ente con un nuovo rischio di danno erariale. Tutto ciò premesso, la domanda è: il nuovo responsabile è tenuto a liquidare la fattura dato che il lavoro è stato eseguito e la Giunta lo ha approvato o ha titolo per contestare la realizzabilità dell’opera? E se liquida la fattura incorre nel rischio di danno erariale? E di conseguenza il Responsabile Finanziario che paga la fattura regolarmente liquidata dal Responsabile U.T rischia anch’egli il danno erariale? O il danno erariale verrebbe imputato all'Amministrazione che ha approvato in Giunta un progetto irrealizzabile e al Responsabile U.T (che era anche assessore ai lavori pubblici), che ha firmato il parere favorevole sulla proposta di delibera? Poiché i quindici giorni per contestare la fattura sono abbondantemente scaduti, il non pagarla, causando l’ingiunzione di pagamento con maggiori oneri a carico dell’Ente causerebbe anche questa il danno erariale al Responsabile U.T. che non ha liquidato la fattura?

Quesito del 15/07/2019

Affidamento incarico a legale

Il Responsabile dell'area Amministrativa intende affidare ad un legale una prestazione di servizio consistente nell'analisi di una problematica particolare specifica relativa all'affidamento di immobile in locazione a soggetto esterno (esame del bando e capitolato speciale di appalto, determina di affidamento, corrispondenza con affidatario) problematica consistente nel recupero del canone di locazione a favore del Comune. Si chiede se tale fattispecie possa rientrare nell'ambito di applicazione dell’art. 36 del D.Lgs. 50/2016 (contratti sotto soglia), il quale stabilisce per al comma 2 lett. a) la possibilità per servizi, lavori e forniture di importo inferiore a 40.000 euro, di procedere mediante affidamento diretto; il professionista ha preventivato un costo complessivo di 500 euro + IVA e spese generali. Il legale non predisporrà alcun parere scritto, ne invierà alcuna comunicazione per conto del Comune. Si limita ad analizzare la correttezza della corrispondenza che il Comune deve inviare all'affidatario dell'immobile in locazione, finalizzata al recupero di un consistente credito.

Quesito del 15/07/2019

Bando di concorso e accesso agli atti

Il Comune xxx ha pubblicato un bando di concorso per titoli ed esami per l'assunzione a tempo indeterminato di un agente di Polizia Locale. Le domande di partecipazione sono state presentate dai concorrenti su una piattaforma telematica (accessibile attraverso un link sul sito istituzionale dell'Ente) in forma di autocertificazione ex DPR 445/2000. I soli concorrenti ammessi a sostenere la prova orale hanno inoltrato via PEC all'Ente eventuali titoli da valutare. In corso di procedimento (prova orale fissata per il giorno 15.7.2019) il comune riceve una istanza di accesso ai documenti amministrativi ex Legge 241/1990 da uno studio legale che scrive nell'interesse di un soggetto (terzo rispetto al concorso) che ha citato in giudizio un concorrente, imputato ex art. 612 c.p. (minacce). Nell'ambito del procedimento penale pendente, l'avvocato chiede di poter consultare ed estrarre copia della domanda di partecipazione al concorso del concorrente per capire se il medesimo abbia o meno dichiarato di avere un procedimento penale pendente. "L'eventuale falsa dichiarazione in atti pubblici costituirebbe un fondamentale elemento probatorio nel giudizio penale che vede il sig. xxx (concorrente) imputato e ciò al fine di verificare la credibilità dello stesso nel giudizio medesimo... (omissis)". Mi pongo alcune domande: 1. Essendo il procedimento concorsuale ancora in corso, dovrei differire l'eventuale accesso ad un momento successivo alla conclusione del procedimento? 2. L'avvocato ha o meno un interesse concreto, diretto ed attuale ad accedere agli atti, consultare ed estrarre copia delle dichiarazioni del concorrente? 3. Si tratta di dati personali che possono essere trattati (divulgati) fuori dal procedimento per il quale sono stati resi? 4. Il concorrente può essere considerato un controinteressato e quindi va reso edotto della richiesta di accesso agli atti? In caso di diniego e/o inadempienza dell'Ente, lo studio legale "minaccia" ricorso al TAR.

Quesito del 15/07/2019

Autocertificazione antimafia

L'autocertificazione antimafia deve essere acquisita per tutti gli affidamenti, a prescindere dalle soglie dell'obbligo di comunicazione di cui al codice antimafia?

Quesito del 15/07/2019

Assunzione di personale ufficio di staff del Sindaco

Qual è la normativa in vigore per l'assunzione di personale come ufficio di staff del Sindaco?

Quesito del 09/07/2019

Procedura di affidamento di lavori oltre 150.000 euro

La recente Legge n. 55/2019 ha innovato le possibili varie fasce di valore in appalto per l’acquisizione di lavori il cui importo varia tra euro 150.000,00 ed euro 1.000.000,00. In particolare, l’articolo 36, comma 2, lettere c) e c-bis fanno rinvio per l’utilizzo della procedura negoziata al disposto di cui all’articolo 63 del Codice dei Contratti Pubblici. Si chiede però di capire se per poter procedere all'appalto dei lavori nei casi di cui alle suddette lettere c) e c-bis) si debbano verificare concretamente i casi e le circostanze indicate nei commi di cui all'articolo 63 “uso della procedura negoziata senza previa pubblicazione di un bando di gara” o, in realtà, è sufficiente invece la sola soglia di valore quale elemento per procedere all'appalto con la procedura negoziata senza previa pubblicazione di un bando di gara??? Nel caso che la risposta sia che si devono verificare i casi e le circostanze di cui ai commi dell’articolo 63 e posto, per ipotesi, che non si verifichino appunto le predette fattispecie (casi e circostanze) come e con quale procedura si dovrà procedere per l’acquisizione dei lavori per i valori di cui alle lettere c) e c-bis)?