Tutti i prodotti della sezione
Quesito del 13/11/2023
Decurtazione retribuzione per debito orario
Un dipendente comunale assunto il 31.12.2003, p.t.a 34 ore settimanali (94,44%), operatore ex A2, è stato collocato a riposo, con diritto a pensione , con decorrenza 18.10.2023 in quanto il giudizio commissione medica INPS recita:
- Non idoneo permanentemente in modo assoluto al servizio come dipendente di amministrazione pubblica ex art.55 octies D. Lgs 165/2001 e al proficuo lavoro
- non sussiste assoluta e permanente impossibilità a svolgere qualsiasi attività lavorativa ex art.2 Co.12 L.335/95.
I miei quesiti sono:
1) avendo un debito orario anni 2019-2020-2021 relativo a permessi brevi art. 42 CCNL del 16/11/2022 non recuperati:
a) È corretto calcolare la decurtazione della retribuzione sulle voci art.10, comma 2, lett. c, del CCNL 9.5.2006 (parere Aran RAL_1632), oppure bisogna considerare anche altre voci (i.ta' di comparto, indennità specifica ex I^-4^ qualifica, emolumento accessorio una tantum 2023 i.tà vestiario?
b) Bisogna calcolare distintamente i recuperi per ogni anno (2019-2020-2021) considerando la retribuzione percepita in ciascuno, compresi gli arretrati (2019-2020-2021) corrisposti a seguito CCNL del 16-11-2022, oppure bisogna effettuare un unico calcolo facendo riferimento alle voci percepite al momento della cessazione del rapporto di lavoro ?
c) I debiti orari riducono proporzionalmente la tredicesima ?
Quesito del 05/11/2023
Riqualificazione professionale
Alla luce delle normative vigenti in materia è un diritto del lavoratore che svolge compiti, funzioni e mansioni da anni, essere riqualificato all'interno di un Ente, precisando che il posto è disponibile, svolge la mansione, compiti e funzioni ed è in possesso di titolo di studio, o prevale il concorso pubblico per titoli ed esami.
Ci sono sentenze in merito che rivendicato tali posizioni?
MEMOWEB n. 222 del 17/11/2023
Dipendenti Pubblici: annullato il decreto Madia sulle fasce di reperibilità in malattia
Tar Lazio: sono illegittime le differenze delle fasce orario di reperibilità tra il settore pubblico e il settore privato
MEMOWEB n. 220 del 15/11/2023
Contratti a tempo determinato: no al rinnovo dopo 36 mesi
Cassazione: non è possibile rinnovare o prolungare i contratti a tempo determinato oltre il limite massimo di 36 mesi anche con una nuova procedura di selezione
MEMOWEB n. 219 del 14/11/2023
Retribuzione di posizione: restituzione dell'importo eccedente
Cassazione: la PA ha il diritto di restituire l'importo dell’indennità di posizione corrisposta a un dirigente di un ente locale in misura eccedente l'importo minimo inderogabile previsto dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro
MEMOWEB n. 218 del 13/11/2023
Dipendente in pausa pranzo senza timbrare: licenziamento legittimo
Cassazione: è falsa attestazione della presenza non solo l'alterazione/manomissione del sistema automatico di rilevazione, ma anche il non registrare le uscite che interrompono il servizio
MEMOWEB n. 209 del 30/10/2023
Concorsi pubblici e decadenza della nomina dell'impiegato: chiarimenti
Tar Lazio: nel pubblico impiego la decadenza del neo nominato di concorso - il quale non assume servizio entro il termine stabilito nell'atto di nomina o successivo provvedimento dell'amministrazione - può, legittimamente pronunciarsi in mancanza di "giustificato motivo"
MEMOWEB n. 53 del 16/03/2023
Prestazione resa senza il prescritto titolo di studio: scatta il danno erariale
La Corte dei Conti Emilia-Romagna si è recentemente espressa a proposito dell'espletamento di mansione lavorativa in assenza del prescritto titolo di studio
MEMOWEB n. 205 del 24/10/2023
Assunzione nello staff del sindaco di dipendente in aspettativa e danno erariale
Corte Conti Veneto: configura responsabilità erariale per sindaco e Giunta la riorganizzazione dell’ufficio di staff e la successiva preposizione a quell’ufficio di dipendente del medesimo Comune collocato in aspettativa
Quesito del 16/08/2023
Dipendente pubblico: autorizzazione attività imprenditore agricolo
Per gli imprenditori agricoli viene considerato solo il reddito fondiario e/o agrario cioè solo quello risultante dal quadro A del Modello 730 oppure vi è un reddito di impresa da considerare per poter valutare l’autorizzazione?
Il TAR Veneto si è recentemente espresso nel merito con sentenza n. 254/2023 ma non è chiaro quando si possa affermare che l’attività agricola diventi incompatibile con lo status di dipendente pubblico in mancanza di elementi certi e certificabili (reddito, impegno, ecc.). La “vigna di famiglia” cui fa riferimento il TAR potrebbe essere una grande coltivazione di prosecco con entrate decisamente incomparabili con il reddito di lavoro di dipendente pubblico?