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Quesito del 06/08/2024
Decreto legge n. 69/2024 convertito con la legge 105/2024
Per le pratiche depositate, ai sensi dell'art. 37,comma 4, del D.P.R. n. 380 del 06.06.2001, per le quali l'Agenzia delle Entrate non ha ancora fornito un riscontro, poiché non si trova alcun riferimento nella legge 105/2024, sarebbe possibile concludere il procedimento con le norme vigenti al momento della presentazione dell'istanza?
Ministero della Giustizia
Comunicato
Comunicato relativo al testo del decreto-legge 29 maggio 2024, n. 69, coordinato con la legge di conversione 24 luglio 2024, n. 105, recante: «Disposizioni urgenti in materia di semplificazione edilizia e urbanistica»
Presidenza del Consiglio dei Ministri dipartimento della Protezione Civile
Decreto 8 maggio 2024
Caratteristiche delle insegne, criteri di conferimento e aspetti di natura procedurale relativi alle attestazioni di pubblica benemerenza del Dipartimento della protezione civile
NOTA OPERATIVA n. 150 del 02/08/2024
Semplificazione dei controlli amministrativi sulle attività economiche
Commento al D.Lgs. n. 103 del 12 luglio 2024
Quesito del 01/08/2024
Decadenza/inefficacia procedimento edilizio avviato con preavviso di diniego e provvedimento finale mai emesso dal responsabile dell’ufficio tecnico
Nell’ambito di un procedimento di abusivismo edilizio attualmente in corso, l’Ufficio ha ricostruito l’iter urbanistico-edilizio della vicenda e ha verificato che nel 2016, a seguito di istanza di parte per il rilascio di un Permesso di Costruire in variante per la realizzazione di alcuni fabbricati a destinazione turistico-ricettiva, l’Ufficio Tecnico ha inviato alla Società richiedente un preavviso di diniego, ai sensi dell’art. 10-bis della Legge n. 241 del 1990, al quale ha fatto seguito la presentazione (entro 10 giorni dalla notifica) delle osservazioni.
Decorsi oltre 3 mesi dal deposito delle osservazioni, la Società richiedente ha sollecitato il rilascio del Permesso di Costruire in quanto “decorsi oltre 100 giorni dal deposito delle controdeduzioni e dopo altri 2 mesi la Società ed il Tecnico di parte hanno sollecitato nuovamente l’Ufficio Tecnico “al rilascio del PdiC di Variante, non sussistendo - per la committenza - motivi ostativi.” Non risulta agli atti che la Società abbia mai impugnato il silenzio-inadempimento dell’Ufficio Tecnico.
Infine, nonostante le succitate richieste, l’Ufficio Tecnico non ha mai concluso il procedimento avviato, con il rilascio del diniego definito o accogliendo l’istanza di rilascio del Permesso di Costruire in variante.
Alla luce di ciò, si chiede se l’Ufficio può considerare definitivamente concluso e privo di efficacia il procedimento del 2016, senza emettere oggi alcun atto e/o provvedimento o presa d’atto in merito alla suddetta procedura o, in alternativa, se è tenuto comunque a definire con un provvedimento espresso il procedimento avviato e mai concluso nel 2016.
MEMOWEB n. 150 del 02/08/2024
Decreto Salva Casa: nota di lettura ANCI
Il DL 69/2024, convertito in legge 105/2024, apporta diverse modifiche al DPR 380/2001 "Testo Unico Edilizia", che semplificano la normativa esistente in materia
MEMOWEB n. 151 del 05/08/2024
Consumo di suolo: consultazione ISPRA sui dati preliminari
La consultazione, aperta fino al 12 agosto 2024, si rivolge a operatori di Comuni e Osservatori delle Regioni e Province autonome
Quesito del 31/07/2024
Segnalazione edifici pericolanti non confinanti con aree pubbliche
È stata depositata agli atti di questo Ente una comunicazione di un comproprietario di un immobile il quale, al fine di tutelare l’incolumità dei soggetti residenti, nonché di eventuali soggetti terzi, denuncia che una parte del vetusto fabbricato, a causa della scarsa manutenzione, versa in cattivo stato di conservazione che, recentemente, ha portato ad un parziale crollo del tetto.
Lo stesso riferisce inoltre che solo una parte del fabbricato versa in tali condizioni in quanto la parte rimanente, a seguito di ristrutturazione, risulta “perfettamente sicura ed idonea per essere abitata”.
Il mancato intervento sulla parte vetusta viene imputato alla mancata volontà degli altri comproprietari, che detengono la maggioranza delle quote di proprietà e con i quali, il segnalante evidenzia, non ci sono buoni rapporti.
A seguito di un recente contatto telefonico lo stesso era stato invitato a produrre una relazione / dichiarazione, a firma di professionista strutturale abilitato, che attestasse lo stato dei luoghi e la sussistenza dei pericoli esposti, documentazione mai depositata.
Tutto ciò premesso, riscontrato che l’edificio risulta di proprietà privata, non confina con spazi pubblici e la supposta pericolosità non risulta supportata da alcun atto tecnico, con la presente siamo a chiedere se in caso di segnalazioni similari, accompagnate o meno da documentazione tecnica attestate la pericolosità, sussista in capo a questo Ente la competenza ad intervenire e, in caso affermativo, secondo quale procedimento.