Tutti i prodotti della sezione
Quesito del 13/09/2024
Fabbricati inagibili ai fini IMU
Negli anni scorsi, sono stati notificati avvisi di accertamento IMU e TASI a una società agricola operante presso una cascina nel nostro comune, per omesso o parziale versamento, e ora tali importi sono in riscossione coattiva.
Attualmente (2024), la società richiede il riconoscimento dell’inagibilità ai fini IMU e TASI a partire dal 2016, affermando che gli immobili erano già inagibili e che è stato adottato un piano di recupero edilizio, i cui lavori non sono ancora conclusi.
È possibile concedere l’inagibilità ai fini IMU per questi immobili? Se sì, l’esenzione può essere applicata retroattivamente dal 2016 o solo a partire da ora?
MEMOWEB n. 110 del 07/06/2019
Imu e Tasi 2019: versamento prima rata entro il 17 giugno. Esenzioni, aliquote, agevolazioni
Entro il 17 giugno 2019 i contribuenti obbligati al versamento della tassa sui servizi indivisibili e dell'imposta municipale propria devono procedere al pagamento del primo 50% dovuto sulla Tasi e sull'Imu. Saldo entro il 16 dicembre 2019
MEMOWEB n. 113 del 15/06/2017
Prima rata IMU e TASI 2017: scadenza versamento 16 giugno
La prima rata dei due tributi, da effettuare entro il 16 giugno p.v., è relativa al 50% della relativa imposta e va versata sulla base dei regolamenti e delle delibere di determinazione delle aliquote applicabili per l'anno 2016
MEMOWEB n. 214 del 20/11/2017
Infoscadenza: versamento seconda rata Imu-Tasi entro il 18 dicembre
Il versamento deve essere eseguito a saldo dell'imposta dovuta per l'intero anno, con eventuale conguaglio sulla prima rata versata. Tutte le indicazioni al fine di individuare le corrette aliquote applicabili
Quesito del 13/05/2024
Esenzione Imu e Tasi per le IPAB
Una IPAB (Istituzione di Pubblica Assistenza e Beneficenza), quale ente non commerciale, considerato che allo stato attuale (e da oltre tre anni) non svolge nel proprio immobile alcuna attività, si chiede di sapere se, vista l'attuale normativa e gli orientamenti consolidati della Cassazione, l'esenzione IMU e Tasi per tali Enti specifici è legata alla mera destinazione d'uso dei locali (categoria catastale) cioè è sufficiente ciò oppure è necessario, per usufruire di tale esenzione, anche lo svolgimento nell'immobile di una o più attività non commerciali e riguardanti per il caso specifico l'assistenza, la previdenza, ecc.
Quesito del 03/05/2024
Imu e Tasi immobili di proprietà della Chiesa ma non destinati al Culto
Premesso che l’ufficio tributi ha emesso nel 2024 accertamenti esecutivi per Imu e Tasi (non pagata) per gli anni 2018, 2019, 2020 e 2021 (e per i quali non è stata presentata la relativa dichiarazione) nei confronti di una Parrocchia (Chiesa Madre) per fabbricati (di cui la stessa è proprietaria), non appartenenti alla cat. catastale E 7 (Chiesa / Casa Canonica), ma appartenenti alle seguenti categorie catastali: A 5, A 4, B 7, C 2, e C 6;
per quanto sopra si chiede di sapere se per i suddetti immobili è previsto il pagamento dell’Imu e della Tasi (e quindi se l’ufficio ha operato correttamente) oppure è prevista una esenzione trattandosi di immobili di proprietà della Chiesa seppur non destinati assolutamente all’esercizio del culto.
Quesito del 26/01/2024
Scadenza accertamenti IMU/TASI
Si vorrebbe sapere se fosse ancora possibile avvalersi della proroga concessa in seguito all’art. 67, comma 1, del D.L. 18/2020 che ha sospeso i termini dell’attività di accertamento dal 08/03/2020 al 31/05/2020. Pertanto, gli accertamenti esecutivi IMU e TASI 2018 possono essere notificati fino al 25/03/2024?
Quesito del 29/01/2024
Accertamento TASI
Premesso che nel comune scrivente è stata deliberata l'applicazione della TASI, anno 2018, anche sulle seconde case (1 per mille).
Preso atto che il contribuente in questione possiede nello stesso comune un'abitazione principale e una seconda casa.
Visto l'accertamento per omesso versamento TASI 2018 emesso nell'anno 2023, calcolato sulla seconda casa.
Si richiede consulenza in merito alla regolarità dell'accertamento emesso, in quanto, il contribuente sostiene non sia dovuto perché:
- il comune è a conoscenza che l'immobile è occupato dal figlio in quanto lo stesso è titolare di utenza TARI;
- nella seconda casa risiede il figlio ed il calcolo della TASI rispettivamente del proprietario e dell'occupante non superano, singolarmente la soglia minima di 12 euro (precisiamo che, come da regolamento comunale, l'importo minimo dovuto ai fini TASI è da intendersi come tributo complessivo da versare su base annua sia dal possessore che dall'eventuale occupante).
Inoltre, il proprietario (padre), non ha redatto un comodato d'uso dell'immobile al figlio e non ha fatto dichiarazioni ai fini TASI.
Quindi è possibile emettere sanzione non solo per omesso versamento, ma anche per omessa dichiarazione?
2024