Quesiti
Norme, modelli, aggiornamenti tematici, scadenzario adempimenti per agevolare l’ufficio nella gestione delle autorizzazioni, delle istruttorie nel rilascio delle licenze, nella regolamentazione delle attività commerciali sul territorio.
Quesito del 09/02/2024
Imposta sulla pubblicità
Nel Regolamento di questo Comune è stabilito che "le insegne di esercizio di attività commerciali e di produzione di beni o servizi che contraddistinguono la sede ove si svolge l’attività cui si riferiscono, di superficie complessiva fino a 5 (cinque) metri quadrati" sono esentati dal pagamento.
Il titolare di un’attività commerciale vuole mettere una insegna pubblicitaria di mq 4.
Cosa si intende con la dicitura di insegna di esercizio di attività commerciali e di produzione di beni o servizi che contraddistingue la sede ove si svolge l’attività cui si riferiscono? Dipende dal posizionamento della stessa? O meglio, se viene posizionato nella proprietà privata nelle immediate vicinanze dell’attività, nel piazzale di proprietà, antistante l’attività, sul ciglio della strada statale o comunale o provinciale sempre antistante l’attività, oppure si intende l’insegna posizionata sulle pareti dell’immobile dove si esercita l’attività?
Quesito del 05/02/2024
SCIA noleggio veicoli senza conducente
Si chiede gentilmente cosa il Comune debba verificare in occasione della SCIA per noleggio veicoli senza conducente. Nello specifico il richiedente intende noleggiare GRU senza conducente, i locali adibiti sarebbero magazzini e locali di deposito; cantine e soffitte e dichiara che sono situati in un fabbricato costruito antecedentemente alle attuali norme in materia di agibilità in vigore nel Comune e non hanno subito nel corso del tempo alcuna modificazione tale da richiedere il rilascio di un nuovo certificato di agibilità o la presentazione di una nuova SCIA di agibilità.
Sarebbe necessario ottenere il parere dell'Ufficio tecnico per la conformità urbanistica ed edilizia, quello dell'ASL per la parte igienico sanitaria e quello dei Vigili del Fuoco per la prevenzione incendi, inoltre, se ci dovessero essere altre verifiche, tipo requisiti professionali specifici oppure certificazioni o prescrizioni sulle certificazioni per i mezzi da noleggiare, si deve sospendere la SCIA in attesa della conclusione delle verifiche?
Quesito del 05/02/2024
Vendita di latte crudo e derivati del latte mediante distributori automatici
Relativamente alla vendita mediante distributori automatici su A.P.(nel caso di specie latte e derivati di produzione propria) l'area può essere assegnata semplicemente come concessione di suolo pubblico o per tali attività è necessario un bando di concessione?
Quesito del 30/01/2024
Comunicazione variazioni attività di vendita
Viene descritto: “si richiede l'aggiornamento dell'autorizzazione in essere - SCIA XXXXX - inserendo l’operazione di vinificazione e imbottigliamento”.
La pratica è stata assegnata sia all'ASL che al Comune, rispettivamente per l'aggiornamento della registrazione dell’attività a sede fissa, ai sensi dell'art. 6 del Regolamento CE n. 852/2004, e per la modifica della tipologia di attività, senonché attività di vendita da parte di produttori agricoli su area pubblica, in forma itinerante o su posteggio, in locali aperti al pubblico oppure tramite commercio elettronico o distributori automatici
Con la SCIA del 2022 per nuova apertura, l'azienda intendeva registrare un magazzino di stoccaggio per vini imbottigliati e prodotti dalla propria azienda agricola.
A suo tempo, il Comune non si era espresso.
Si chiede se il Comune debba effettuare adesso qualche verifica.
Quesito del 26/01/2024
Definizione superficie canone unico pubblicità stampata su asfalto
In caso di pubblicità in autodromo, suolo privato, costituita dalla colorazione dell'asfalto delle curve con simbolo e nome autodromo a margine, il canone unico si applica per l'intera superficie colorata o solo per la scritta? Si precisa che tali aree vengono visualizzate da chi accede e durante le riprese tv.
Quesito del 16/01/2024
Deroghe agli standard di parcheggio previsti per esercizi di vendita di vicinato
Premesso che la legge regionale Toscana 23 novembre 2018, n. 62 ha approvato il nuovo Codice del commercio per il rispettivo territorio regionale; premesso, altresì, che il relativo regolamento di attuazione (Regolamento 9 aprile 2020, n. 23/R), al fine di garantire un’adeguata funzionalità agli esercizi commerciali in sede fissa e la loro migliore raggiungibilità da parte dell’utenza, riducendo nel contempo l’impatto di tali insediamenti sulla viabilità pubblica, ha previsto anche per gli esercizi di vicinato (art. 9, comma 1) standard di parcheggio dimensionati in proporzione alla superficie di vendita realizzata, consentendo ai comuni (art. 9, comma 2), al tempo stesso, di poter disciplinare le ipotesi e le modalità di riduzione o annullamento delle superfici destinate a sosta in relazione nei casi ivi previsti. Tutto ciò premesso, in assenza di specifica disciplina regolamentare comunale (p. es., Piano del commercio), a fronte di una specifica richiesta di apertura di nuovo esercizio di vendita di vicinato, un'eventuale riduzione o annullamento di detta superfice destinata a sosta in che modo potrebbe essere disposta? Un atto di Giunta o di Consiglio comunale?
Quesito del 16/01/2024
Comunicazione per l'esercizio delle attività delle agenzie d'affari
L'istanza è presentata da una signora che deve avviare l'attività di sub-agente di assicurazioni in locali già adibiti ad Assicurazione. Si chiede se le prescrizioni del parere siano applicabili anche ai Sub Agenti o se siano da verificare solo per l'apertura dell'agenzia "madre". La stessa sub-agente nella comunicazione al SUAP ha dichiarato:
- la conformità urbanistica ed ai regolamenti di polizia urbana, etc.;
- di essere in possesso dei requisiti di onorabilità;
- non esistono cause di divieto "antimafia";
- di impegnarsi a tenere un registro giornale degli affari;
- di impegnarsi ad esporre il tariffario.
Quesito del 19/12/2023
Insegne pubblicitarie
Come ci si deve comportare in caso di richiesta di: domanda al Comune e alla Provincia (viabilità) per il rinnovo dell’autorizzazione e nulla osta per quanto riguarda l’installazione di impianti pubblicitari a carattere permanente.
Quesito del 05/12/2023
Sentenza Corte di Cassazione - annullato decreto trasferimento immobili del Giudice dell'esecuzione del Tribunale
Una società agricola esercita attività di impresa agricola, agricoltura e allevamento, con SCIA presentata al SUAP e a RI/CCIAA con ComUnica in data 17/5/23. Ha dimostrato la disponibilità dei locali e degli appezzamenti di terreno con presentazione di contratto di affitto. In data 1/12 perviene tramite ATS al SUAP un decreto di annullamento del decreto di trasferimento della proprietà al dante causa del contratto di affitto, praticamente dimostrando il venuto a mancare requisito di disponibilità oggettiva dell'immobile da parte dell'impresa agricola. La parte ricorrente nel procedimento giudiziario reclama tramite proprio legale i locali/terreni sede di attività, volendone tornare in possesso sulla base della sentenza Corte Cassazione. Preciso che ATS ha trasmesso al SUAP per competenza territoriale distrettuale. Come deve comportarsi ora il SUAP? Può/deve sospendere la SCIA di attività e se sì in base a quale norma?
Quesito del 27/11/2023
Sanatoria opere abusive su suolo pubblico in concessione
Breve cronistoria della vicenda: All’interno del centro storico un’attività commerciale di ristorazione, dopo aver ottenuto l’Autorizzazione per l’occupazione di suolo pubblico sulla pubblica via antistante per l’installazione di una pedana in legno amovibile (mt 7,00 x mt 3,00,) ha presentato all’Ufficio edilizia privata, una SCIA che comprendeva l’installazione di una canna fumaria e la sostituzione di una tenda esistente fissata sulla facciata condominiale delimitante i locali dell’attività stessa. Il Tecnico incaricato ha dichiarato che l’intervento da realizzare rientra fra quelli previsti dal punto A/17 dell’Allegato A del D.P.R. n. 31/2017 e che pertanto non necessita dell’acquisizione dell’Autorizzazione Paesaggistica comunale (l’area è vincolata ai sensi dell’art. 136 del D.Lgs 42 del 2004). A seguito di un esposto del proprietario dell’appartamento sovrastante l’attività commerciale, nonché condomino maggioritario, è stato eseguito sopralluogo della Polizia Municipale e contestuale istruttoria dell’Ufficio Tecnico, dalla quale è emerso che le opere realizzate sull’area oggetto di occupazione di suolo pubblico risultavano totalmente difformi da quanto dichiarato con la SCIA depositata. In luogo delle opere temporanee ed amovibili di cui al punto A/17 dell’Allegato A del D.P.R. 31/2017 è stata realizzata “una struttura a carattere permanente completamente chiusa, di superficie pari a mq 21,00, inquadrata per tipologia costruttiva come un dehors, stabilmente ancorata al suolo e alla facciata dell’edificio, costituita da una struttura metallica e plastica trasparente, sulla quale si appoggia sui 3 lati un parapetto in legno e metallo; la copertura della struttura è realizzata con intelaiatura metallica e pvc”. Trattasi quindi di struttura a carattere “permanente” realizzata su “suolo pubblico e ad uso pubblico” classificabile come un dehors a padiglione chiuso su tutti i lati con struttura metallica e pvc e dotato di copertura mista metallo/tenda. Alla luce delle risultanze istruttorie, L’Ufficio ha ritenuto necessario ingiungere la rimozione delle opere realizzate ed il ripristino dei luoghi sull’area di proprietà comunale, con la contestuale decadenza dell’autorizzazione di occupazione di suolo pubblico (di competenza dell’Ufficio Demanio e Patrimonio), anche sulla scorta di quanto prescritto nello stesso provvedimento autorizzativo e dell’accertata realizzazione di abusi edilizi sull’area data in concessione. Nell’atto ingiuntivo dell’Ufficio era anche specificato che la proprietà non poteva avvalersi dell’ipotesi di sanatoria prevista dalla Legge Regionale n. 65/2014 “Essendo una struttura ancorata su pedana in legno occupante un’area oggetto di concessione di suolo pubblico, e quindi di proprietà comunale, realizzata in violazione di norme edilizie ed in contrasto con le prescrizioni contenute nell’autorizzazione di suolo pubblico n. 05 del 29 aprile 2022”. A parere di questo Ufficio, nel caso di specie, quindi, trova applicazione l’art. 35 del D.P.R. 380/2001 – Art. 210 L.R. Toscana n. 65/2014, che non ammette possibilità di sanatoria per gli abusi di natura “permanente” soggetti a Permesso di Costruire, realizzati su suolo di proprietà di Enti Pubblici (nel ns. caso oggetto di autorizzazione di suolo pubblico oggetto). Entro la scadenza imposta nel provvedimento ingiuntivo il proprietario dell’attività commerciale, nonostante la specifica contenuta nello stesso in merito all’impossibilità di sanare l’abuso, ha presentato comunque istanza di Permesso di Costruire in sanatoria per l’avvenuta realizzazione del dehors difforme dalla SCIA depositata, ai sensi dell’art. 36 del D.P.R. 380/2001 – art. 209 della L.R.T. n. 65 del 2014 e contestuale Accertamento di compatibilità paesaggistica (ai sensi dell’art. 167 del D. Lgs. 42/2004), allegando un parere legale con il quale si specificava che la sanatoria della struttura era comunque possibile ai sensi dell’art 36 del D.P.R. 380/2001 e art. 209 della L.R.T. n. 65/2014 (sanatoria “ordinaria”), dal momento che il richiedente aveva titolo a presentarla come concessionario dell’area di proprietà comunale e ritenendo rispettato anche il requisito della “doppia conformità urbanistica”. Recentemente questo Ufficio inoltra preavviso di diniego ai sensi dell’art. 10 bis della Legge n. 241/90, non ritendo accoglibile l’istanza presentata sulla base di 4 motivi ostativi al rilascio del PdiC in sanatoria, fra i quali: 1) Nel caso di specie trova applicazione l’art. 35 del D.P.R. 380/2001 – Art. 210 L.R. Toscana n. 65/2014, che non ammette possibilità di sanatoria per gli abusi di natura “permanente” soggetti a Permesso di Costruire, realizzati su suolo di proprietà di Enti Pubblici (nel ns. caso suolo pubblico in concessione). Si evidenzia che l’adozione del consequenziale provvedimento di demolizione, così come la diffida ad adempiere, costituisce attività amministrativa dal contenuto vincolato e privo di discrezionalità, sufficientemente motivato rilevando l’acclarata esistenza di un abuso edilizio realizzato su un’area pubblica; esso quindi non esige neanche la comparazione dei contrapposti interessi e quindi non deve essere preceduta dalla comunicazione di avvio del procedimento. Come specificato da giurisprudenza consolidata, l’art. 35 del D.P.R. 380/2001 costituisce norma speciale e di particolare rigore rispetto a quella ordinaria dettata dall’art. 31 del Testo Unico Edilizia, non prevedendo la necessaria concessione in sanatoria da richiedere nel termine di 90 gg. dall’emissione dell’ordinanza di ripristino dei luoghi, proprio per la gravità dell’abuso commesso su suolo pubblico; la disposizione dell’art. 35 D.P.R. 380/2001 non lascia all’Ente locale alcuno spazio per valutazioni discrezionali, una volta accertata la realizzazione di interventi eseguiti in assenza o in totale difformità dal PdC; 2) Non è applicabile l’art. 36, comma 3, del D.P.R. 380/2001 – art. 209 della L.R.T. n. 65/2014, in quanto l’istanza è stata presentata dal concessionario di suolo pubblico ad uso pubblico (non avente titolo) e, comunque sia, l’intervento abusivo deve risultare conforme alla disciplina urbanistica ed edilizia vigente sia al momento della realizzazione dello stesso, sia al momento della presentazione della domanda (cd. doppia conformità). Questo sta a significare che gli strumenti urbanistici comunali (ed in particolare il Regolamento Edilizio), dovrebbero consentire in quella zona anche la possibilità di realizzare dehors completamente chiusi, che determinerebbero la creazione di un volume prima non esistente, tale da essere classificato come un intervento di nuova costruzione, suscettibile di autonoma utilizzazione. Il comune di Rio non è dotato di uno strumento urbanistico in merito alla realizzazione di strutture (amovibili o permanenti) a servizio di attività commerciali su aree pubbliche ad uso pubblico, e dunque il requisito della doppia conformità a sostegno di una eventuale “sanatoria” si attua con la corrispondenza del titolo edilizio presentato e l’esatta corrispondenza con quanto realizzato, nel pieno rispetto delle normative nazionali e regionali vigenti in materia, nonché dei principi giurisprudenziali; Si richiede se la procedura adottata da questo Ente è legittima e se le due motivazioni addotte nel preavviso di diniego sono supportate dalla normativa vigente e dalla giurisprudenza amministrativa.