Quesiti
Quesito del 13/02/2023
Aumento del prezzo dei pasti mensa
Questo comune ha svolto in forma associata con altro comune la gara per l’affidamento del servizio mensa scolastica nell’anno 2019. Tale contratto ha avuto la durata dal 01/03/2019 al 28/02/2022.
Alla scadenza del contratto, la società fornitrice ha continuato ad effettuare il servizio, in virtù di determina del responsabile del servizio, di rinnovo del contratto dal 01/03/2022 al 28/02/2025.
Il comune n. 1 ha già formalizzato stipulando il nuovo contratto, il comune n. 2 non ancora.
Ora, La società ci chiede un aumento del prezzo del pasto, in virtù degli aumenti ISTAT, con decorrenza 01/01/2023.
Nel capitolato era previsto che: a decorrere dal terzo anno è prevista la possibilità di adeguamento nella misura corrispondente al 75% della variazione dell’indice ISTAT dei prezzi al consumo dell’anno precedente su richiesta scritta della ditta appaltatrice.
Noi abbiamo già riconosciuto un aumento del prezzo del pasto con decorrenza 01/01/2022. Questo sarebbe un secondo aumento.
Non si ritiene esigibile tale adeguamento anche per l’anno 2023, in quanto l’indicizzazione, sarebbe possibile a decorrere dal terzo anno di durata del contratto. Il nuovo contratto, il cui rinnovo programmato era una mera facoltà e non un obbligo per la sta zione appaltante, tra l’altro ancora non stipulato, prevede un’estensione temporale alle attuali condizioni e clausole di capitolato e contratto.
E' esigibile tale aumento? In caso affermativo, sarebbe obbligatorio accettare le loro condizioni o è possibile applicare un aumento inferiore?
Quesito del 21/12/2022
Quote costo pasto a carico ente e dipendente
Sono in corso le fasi per aggiudicare per il 2023 il servizio di fornitura pasti per i dipendenti a due ristoranti del posto; il costo offerto e di aggiudicazione è di euro 10.00 iva compresa.
Ora, per la quantificazione della quota a carico del dipendente,
- visto il comma 4 dell’art.35 del nuovo ccnl 2019/2021 (ex art.45 ccnl 14-9-2000): Il dipendente è tenuto a pagare, per ogni pasto, un corrispettivo pari ad un terzo del costo unitario risultante dalla convenzione, se la mensa è gestita da terzi, o un corrispettivo parti ad un terzo dei costi dei generi alimentari e del personale, se la mensa è gestita direttamente dall’ente
- visto il comma 7 del medesimo articolo, il quale recita: Il costo del buono pasto sostitutivo del servizio di mensa è, di regola, pari alla somma che l’ente sarebbe tenuto a pagare per ogni pasto, ai sensi del comma 4, fatto salvo quanto previsto da specifiche disposizioni di legge, quale quella attualmente vigente di cui al D.L. 95/2012, che fissa in euro 7 il valore massimo dei buoni pasto
l’ente come procede:
1) 2/3 di euro 7,00 li paga il Comune e tutto il resto – fino alla concorrenza di euro 10,00 – il dipendente?
2) oppure, 1/3 di euro 10,00 a carico del dipendente e 2/3 all’ente?
Non è ben chiaro se le quote di 1/3 e 2/3 sono sul limite di euro 7 o sul costo effettivo di aggiudicazione.
Quesito del 25/10/2022
RTP e avvalimento requisiti
Nell’ambito di una procedura per l’affidamento dell’incarico di Direttore dell’esecuzione del contratto di mensa scolastica, è ammissibile la candidatura di un professionista in possesso di titolo idoneo (laurea scienze dell’alimentazione o similari) ma privo dei requisiti di esperienza professionale richiesti dall’avviso (incarichi nel settore della ristorazione collettiva) che intenda partecipare in raggruppamento temporaneo con altro professionista, avvalendosi dei requisiti di quest’ultimo?
In tal caso, tenuto conto dei compiti del DEC, da chi devono essere eseguite le prestazioni oggetto dell’incarico? I professionisti del RTP devono dichiarare la quota parte e/o le prestazioni per le quali partecipano?
Quesito del 14/10/2022
Incompatibilità consigliere a partecipare alla gara dell'ente
Si chiede un parere in merito all’esistenza di eventuali cause di incompatibilità per un consigliere comunale che intende partecipare ad un affidamento del comune per la fornitura di pasti ai dipendenti (mensa).
Il consigliere è titolare di una rosticceria con possibilità di consumazione di pasti.
La convenzione mensa predisposta dal comune NON prevede la presentazione di un’offerta da parte dei partecipanti.
Il comune stabilisce un prezzo fisso del pasto: euro 10,00 pasto completo ed euro 8,00 pasto ridotto.
Le ditte del territorio che intendono partecipare devono sottoscrivere una convenzione con l’ente ed aderire alle condizioni dalla stessa stabilite in merito alle caratteristiche dai pasti da fornire ed ai costi.
Stante l’assenza di gara per l’affidamento ed in considerazione del fatto che qualsiasi ditta può liberamente sottoscrivere la convezione con l’ente, si chiede se il consigliere può aderire alla convenzione senza che si configurino cause di incompatibilità. Grazie!