Quesiti
Quesito del 29/11/2019
Cancellazione per irreperibilità
Avrei due domande sull'argomento "cancellazione per irreperibilità".
La prima è quella inerente gli accertamenti.
Non mi ricordo più se avevo letto in articoli dottrinali oppure specificamente su qualche circolare che, per quanto riguarda gli accertamenti da svolgersi per il periodo minimo di un anno, si potevano considerare anche particolari elementi pregressi rispetto all'avvio del procedimento, quali accertamenti o notizie a disposizione della polizia locale per altri procedimenti (ad esempio, nel caso in cui la polizia locale svolga anche funzioni di messo, precedenti accessi all'abitazione per tentare di notificare atti, etc.) oppure da accertamenti svolti per procedimenti incompatibili, come ad esempio il subentro in un'abitazione di un nuovo nucleo familiare con relativa pratica di cambio di residenza).
In secondo luogo si voleva sapere, per un determinato procedimento per il quale era stata aperta la procedura di irreperibilità dimenticandosi di inviare l'avvio del procedimento, se fosse possibile inviarlo in un secondo tempo senza ricominciare gli accertamenti da zero. Del resto, l'avvio del procedimento svolge credo più che altro la funzione di mettere la persona in condizione di partecipare al contraddittorio, non la funzione di mettere la persona a conoscenza del fatto che saranno svolti accertamenti (cioè accertamenti e partecipazioni sono due cose parallele ma distinti, credo.)
Perciò credo che anche inviata in ritardo, se vengono rispettati i termini per la ricezione di eventuali documenti o memorie, dovrebbe andare bene (ma è solo un mio ragionamento, forse sbagliato).
Quesito del 25/10/2019
Nuovo contratto di locazione e variazioni della residenza
Stamattina mi telefona una Signora proprietaria di un immobile la quale mi dice che una famiglia che si trovava in affitto presso uno degli alloggi in un condominio di sua proprietà avrebbe lasciato l’appartamento e si sarebbe trasferita in un'altra abitazione sempre in questo Comune. Lei, ovviamente, mi chiede di “cancellare” la residenza da quell’indirizzo perché sta predisponendo un nuovo contratto d’affitto per una nuova famiglia. Il vigile mi dice che la famiglia che si è trasferita si trova provvisoriamente e momentaneamente presso un’altra famiglia ma che non è intenzionata a trasferire lì la residenza in quanto, come detto, si tratta solamente di una sistemazione “provvisoria” in attesa di trovare una nuova abitazione. Io che cosa devo fare? Oltretutto la Sig.ra vorrebbe fare una segnalazione di cancellazione per irreperibilità che, secondo me, non è avviabile in quanto la famiglia è presente sul territorio e non è affatto irreperibile e gli accertamenti me lo confermerebbero. Avete un consiglio?
Quesito del 09/10/2019
Cancellazione anagrafica di richiedenti asilo
Le persone che vivono in convivenza gestita da una cooperativa, la cancellazione anagrafica avviene dopo la comunicazione del capo convivenza, immediata o dopo un anno?
Quesito del 04/09/2019
CIE per cittadino in cancellazione per irreperibilità
Un cittadino è in cancellazione per irreperibilità (pratica aperta a febbraio). In data odierna si è presentato presso il Comune per rinnovare la carta d'identità. Facendogli notare che ha una pratica di irreperibilità in corso e insistendo su dove effettivamente abita, alla fine ci ha candidamente confermato che sono anni che non abita più in quell'alloggio ma in un altro Comune dove non può prendere la residenza perché occupa un alloggio abusivamente. Il cittadino insiste nel volere comunque il documento. Abbiamo cercato di prendere tempo dal momento che ci sembra assurdo dover emettere il documento in un caso di questo genere e insistendo affinché prenda la residenza dove effettivamente dimora, al massimo come "senza fissa dimora". In ogni caso come ci dobbiamo comportare con l'emissione della CIE visto che non è stato ancora cancellato? Sono casi che ci si presentano neanche tanto raramente e che ci creano non pochi problemi di gestione. Emettiamo la carta normalmente nonostante ci abbia dichiarato che non abita più a quell'indirizzo? E la pratica in corso di irreperibilità procede nello stesso modo o subisce un'interruzione?
Quesito del 19/08/2019
Mancata dichiarazione di trasferimento della dimora abituale
Una nostra residente da molti mesi non dimora più all'indirizzo anagraficamente registrato, avendo perso la disponibilità della casa. Pertanto nei suoi confronti venne avviato a suo tempo procedimento di verifica della dimora abituale. Nel corso del procedimento abbiamo ripetutamente invitato l'interessata a chiarire la sua posizione ma lei, pur essendosi presentata al nostro ufficio anagrafe, non ha spontaneamente né tantomeno formalmente dichiarato dove ha trasferito la sua dimora abituale. Abbiamo anche effettuato verifiche nel territorio di un altro comune, dove avevamo ipotizzato si fosse trasferita, ma i colleghi dell'altro comune hanno risposto di non aver riscontrato dimora abituale nel luogo da noi indicato. Vista l'inerzia dell'interessata (verosimilmente volontaria, a questo punto: si direbbe che abbia qualche motivo per non dichiararsi al competente ufficio anagrafe) ed essendo trascorso molto tempo, oltre un anno, dall'avvio del procedimento, siamo indecisi sul da farsi. Questo perché la persona non è irreperibile, infatti anche se non conosciamo o non possiamo dimostrare il luogo di dimora abituale, conosciamo bene il luogo sul nostro territorio in cui l'interessata lavora stabilmente. Perciò siamo indecisi se cambiare l'indirizzo di residenza della persona nella via non territoriale oppure se cambiarlo nell'indirizzo del luogo di lavoro, il quale corrisponde ad un vivaio, rivendita di piante e fiori, dove pare (non ne siamo sicuri) l'interessata lavori come dipendente. In questa prospettiva ci siamo rivolti ai colleghi dell'Ufficio toponomastica (da noi assegnato al Settore tecnico, quindi condotto disgiuntamente dall'Ufficio anagrafe) per conoscere l'indirizzo - via, numero civico, ecc. - del fabbricato in cui si svolge l'attività lavorativa dell'interessata ma ci è stato risposto che detto fabbricato non ha numero civico e che non è possibile darglielo per questi motivi: il fabbricato non è registrato al catasto ed i numeri civici vanno di pari passo con foglio, mappale e subalterno. Premesso quanto sopra si chiede 1) Quale soluzione anagrafica adottare per l'interessata non irreperibile: via non territoriale o cambio indirizzo nel luogo di lavoro? O altro? 2) Se si opta per il luogo di lavoro, come regolarsi anagraficamente circa la non (ancora?) avvenuta attribuzione del numero civico al fabbricato in questione? 3) Come appurare, per le finalità art. 5 DL 47/2014, se l'occupazione dell'immobile è legittima? 4) Indipendentemente dalla vicenda anagrafica dell'interessata, e premessa la sopradescritta soluzione organizzativa di questo ente circa l'Ufficio toponomastica, quale compito e responsabilità ha l'ufficiale d'anagrafe rispetto alla numerazione/non-numerazione civica del fabbricato in questione e relativo non-accatastamento?
Quesito del 16/08/2019
Segnalazione cambio residenza da parte di un servizio sociale
È pervenuta al comune la richiesta da parte del servizio sociale di un comune limitrofo, di procedere agli accertamenti d'ufficio per il cambio di residenza, di una famiglia con due minori (presumibilmente in carico al servizio stesso). Come ufficio anagrafe dobbiamo procedere d'ufficio ad avviare gli accertamenti in seguito a questa segnalazione o dobbiamo attendere che l'attuale Comune di residenza richieda gli accertamenti ai sensi dell’art. 16, comma 1 del D.P.R. maggio 1989 n. 223?
Quesito del 23/07/2019
Variazione anagrafica in seguito a sfratto
Due componenti di una famiglia sfrattata da un alloggio hanno trasferito residenza in un altra casa del territorio comunale mentre un componente è rimasto residente al vecchio indirizzo. Premesso che i proprietari di casa per ora non ci hanno ancora avvisato dello sfratto ma che l'ufficiale giudiziario continua a chiederci spiegazioni in merito; visto inoltre che effettivamente si sono trasferiti tutti e 3 ma che per la polizia locale è impossibile comunicare con i medesimi perché anche se presenti nell'abitazione non rispondono al campanello e non ritirano la posta; chiediamo come possiamo procedere alla variazione d'indirizzo d'ufficio.
Quesito del 13/06/2019
Cancellazione anagrafica per segnalazione di terzi
Mi è stato chiesto da parte di un cittadino qui residente se l'Ufficio Anagrafe può ricevere e procedere in merito ad una segnalazione di mancata dimora abituale dei componenti di una famiglia qui iscritta. Preciso che il denunciante non risiede al medesimo indirizzo della famiglia in questione ma ha rapporti di parentela "stretta" con la stessa (fratello)...
Quesito del 15/04/2019
Cittadini stranieri cancellati per irreperibilità
Due cittadini stranieri presentano richiesta di iscrizione anagrafica. Mi comunicano di essere già stati residenti diversi anni fa in Comuni italiani ma di essere stati cancellati per irreperibilità. Ora, la mia domanda è questa: pur essendo passati parecchi anni io devo impostare la pratica con la richiesta di cancellazione dall'ultimo Comune di residenza e non dall'estero, è corretto? Poi è quel Comune che dovrà comunicarmi che erano stati cancellati ed allora apporterò una modifica alla mia pratica. Ma, mi domando, se non mi avessero fatto presente di essere già stati residenti, io avrei impostato la pratica con provenienza dall'estero. Era corretto comunque?
Quesito del 06/03/2019
Pratica di irreperibilità
Nel mio comune era iscritto un cittadino straniero per il quale avevo in corso una pratica di accertamento di irreperibilità all'indirizzo che sarebbe terminata ad aprile 2019. Il 14/1/2019 è stato iscritto a Torino (nei senza fissa dimora) e quindi cancellato dalla mia anagrafe. Il 26/2/2019 dal Comune di Torino è arrivata la comunicazione che gli accertamenti anagrafici hanno dato esito negativo e pertanto è stata ripristinata la posizione precedente e cioè l'iscrizione nel mio Comune.