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Il quesito del mese
GUIDA OPERATIVA:
L'Ufficiale d'Anagrafe
I controlli anagrafici per l’iscrizione dei senza fissa dimora
Quesito del 19/08/2019
Mancata dichiarazione di trasferimento della dimora abituale
Una nostra residente da molti mesi non dimora più all'indirizzo anagraficamente registrato, avendo perso la disponibilità della casa. Pertanto nei suoi confronti venne avviato a suo tempo procedimento di verifica della dimora abituale. Nel corso del procedimento abbiamo ripetutamente invitato l'interessata a chiarire la sua posizione ma lei, pur essendosi presentata al nostro ufficio anagrafe, non ha spontaneamente né tantomeno formalmente dichiarato dove ha trasferito la sua dimora abituale. Abbiamo anche effettuato verifiche nel territorio di un altro comune, dove avevamo ipotizzato si fosse trasferita, ma i colleghi dell'altro comune hanno risposto di non aver riscontrato dimora abituale nel luogo da noi indicato. Vista l'inerzia dell'interessata (verosimilmente volontaria, a questo punto: si direbbe che abbia qualche motivo per non dichiararsi al competente ufficio anagrafe) ed essendo trascorso molto tempo, oltre un anno, dall'avvio del procedimento, siamo indecisi sul da farsi. Questo perché la persona non è irreperibile, infatti anche se non conosciamo o non possiamo dimostrare il luogo di dimora abituale, conosciamo bene il luogo sul nostro territorio in cui l'interessata lavora stabilmente. Perciò siamo indecisi se cambiare l'indirizzo di residenza della persona nella via non territoriale oppure se cambiarlo nell'indirizzo del luogo di lavoro, il quale corrisponde ad un vivaio, rivendita di piante e fiori, dove pare (non ne siamo sicuri) l'interessata lavori come dipendente. In questa prospettiva ci siamo rivolti ai colleghi dell'Ufficio toponomastica (da noi assegnato al Settore tecnico, quindi condotto disgiuntamente dall'Ufficio anagrafe) per conoscere l'indirizzo - via, numero civico, ecc. - del fabbricato in cui si svolge l'attività lavorativa dell'interessata ma ci è stato risposto che detto fabbricato non ha numero civico e che non è possibile darglielo per questi motivi: il fabbricato non è registrato al catasto ed i numeri civici vanno di pari passo con foglio, mappale e subalterno. Premesso quanto sopra si chiede 1) Quale soluzione anagrafica adottare per l'interessata non irreperibile: via non territoriale o cambio indirizzo nel luogo di lavoro? O altro? 2) Se si opta per il luogo di lavoro, come regolarsi anagraficamente circa la non (ancora?) avvenuta attribuzione del numero civico al fabbricato in questione? 3) Come appurare, per le finalità art. 5 DL 47/2014, se l'occupazione dell'immobile è legittima? 4) Indipendentemente dalla vicenda anagrafica dell'interessata, e premessa la sopradescritta soluzione organizzativa di questo ente circa l'Ufficio toponomastica, quale compito e responsabilità ha l'ufficiale d'anagrafe rispetto alla numerazione/non-numerazione civica del fabbricato in questione e relativo non-accatastamento?
MEMOWEB n. 131 del 08/07/2019
Sostegno al reddito per persone senza fissa dimora: chiarimenti
L'Inps fornisce ulteriori chiarimenti necessari per gestire l'istruttoria delle domande e dei pagamenti delle prestazioni a sostegno del reddito riferite sia ai soggetti dichiarati irreperibili che a quelli senza fissa dimora
MEMOWEB n. 152 del 11/08/2014
La nota interpretativa del Viminale su occupazione abusiva e locazione
Il Viminale interviene a chiarire alcuni aspetti problematici nella corretta applicazione dell'articolo 5 del Dl n. 47/2014 con cui si prevede la necessità dell'atto di proprietà o di documenti che attestino la regolare detenzione dell'unità immobiliare per chiedere la residenza o l'allaccio ai servizi.
MEMOWEB n. 56 del 24/03/2014
Le indicazioni del Viminale sulle comunicazioni telematiche in materia elettorale, anagrafica e di stato civile
La circolare n. 11/2014 dei Servizi demografici ricorda a tutti i primi cittadini la modalità esclusivamente telematica per alcune comunicazioni previste dal regolamento sull'ordinamento dello stato civile e dal regolamento anagrafico, così come quelle inviate dai notai ai fini delle annotazioni delle convenzioni matrimoniali a margine dell'atto di matrimonio.
Quesito del 05/03/2019
Chiusura centro accoglienza profughi
Ci è stato comunicato a mezzo semplice email da parte dell’ex responsabile, che un centro di accoglienza presente nel nostro Comune è stato chiuso, poiché non è stata accettata da parte della Cooperativa che lo gestiva la richiesta di proroga della Prefettura. Al momento della chiusura, risultano essere ivi residenti tre richiedenti asilo, uno dei quali peraltro anche con permesso scaduto. Di essi, il coordinatore della cooperativa non ha saputo sostanzialmente dare informazioni in merito alla loro attuale dimora. Alla luce della recente normativa, pertanto tali soggetti come dovranno essere gestiti dalla nostra anagrafe? Per quanto riguarda la convivenza dichiarata chiusa, come è giusto procedere?
MEMOWEB n. 38 del 22/02/2019
Domande di prestazioni a sostegno del reddito per soggetti senza fissa dimora: istruzioni operative
L'Inps fornisce indicazioni per la gestione delle domande di prestazioni a sostegno del reddito, assistenziali e previdenziali, riferite a soggetti irreperibili e senza fissa dimora
2019
Il quesito del mese
GUIDA OPERATIVA:
L'Ufficiale d'Anagrafe
Arresti domiciliari e assenza di permesso di soggiorno, mancanza di disponibilità dell’alloggio
Quesito del 02/10/2018
Iscrizione famiglia residente come senza fissa dimora nello stesso Comune
Una cittadina comunitaria residente in questo Comune con due figli minori, ma temporaneamente ospitata presso una struttura di accoglienza, chiede si essere iscritta in anagrafe come senza fissa dimora, si chiede se la richiesta è corretta e come gestirla.