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Demografici

Violazione dell’ordinamento anagrafico e variazione anagrafica d'ufficio

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10 risultati di 72

Legge Ordinaria n. 1228 del 24/12/1954

Art. 4 - Art. 4.

Legge Ordinaria n. 1228 del 24/12/1954

Art. 2 - Art. 2.

Legge Ordinaria n. 1228 del 24/12/1954

Art. 1 - Art.1.

Legge Ordinaria n. 1228 del 24/12/1954

Art. 5 - Art. 5.

Quesito del 19/08/2019

Mancata dichiarazione di trasferimento della dimora abituale

Una nostra residente da molti mesi non dimora più all'indirizzo anagraficamente registrato, avendo perso la disponibilità della casa. Pertanto nei suoi confronti venne avviato a suo tempo procedimento di verifica della dimora abituale. Nel corso del procedimento abbiamo ripetutamente invitato l'interessata a chiarire la sua posizione ma lei, pur essendosi presentata al nostro ufficio anagrafe, non ha spontaneamente né tantomeno formalmente dichiarato dove ha trasferito la sua dimora abituale. Abbiamo anche effettuato verifiche nel territorio di un altro comune, dove avevamo ipotizzato si fosse trasferita, ma i colleghi dell'altro comune hanno risposto di non aver riscontrato dimora abituale nel luogo da noi indicato. Vista l'inerzia dell'interessata (verosimilmente volontaria, a questo punto: si direbbe che abbia qualche motivo per non dichiararsi al competente ufficio anagrafe) ed essendo trascorso molto tempo, oltre un anno, dall'avvio del procedimento, siamo indecisi sul da farsi. Questo perché la persona non è irreperibile, infatti anche se non conosciamo o non possiamo dimostrare il luogo di dimora abituale, conosciamo bene il luogo sul nostro territorio in cui l'interessata lavora stabilmente. Perciò siamo indecisi se cambiare l'indirizzo di residenza della persona nella via non territoriale oppure se cambiarlo nell'indirizzo del luogo di lavoro, il quale corrisponde ad un vivaio, rivendita di piante e fiori, dove pare (non ne siamo sicuri) l'interessata lavori come dipendente. In questa prospettiva ci siamo rivolti ai colleghi dell'Ufficio toponomastica (da noi assegnato al Settore tecnico, quindi condotto disgiuntamente dall'Ufficio anagrafe) per conoscere l'indirizzo - via, numero civico, ecc. - del fabbricato in cui si svolge l'attività lavorativa dell'interessata ma ci è stato risposto che detto fabbricato non ha numero civico e che non è possibile darglielo per questi motivi: il fabbricato non è registrato al catasto ed i numeri civici vanno di pari passo con foglio, mappale e subalterno. Premesso quanto sopra si chiede 1) Quale soluzione anagrafica adottare per l'interessata non irreperibile: via non territoriale o cambio indirizzo nel luogo di lavoro? O altro? 2) Se si opta per il luogo di lavoro, come regolarsi anagraficamente circa la non (ancora?) avvenuta attribuzione del numero civico al fabbricato in questione? 3) Come appurare, per le finalità art. 5 DL 47/2014, se l'occupazione dell'immobile è legittima? 4) Indipendentemente dalla vicenda anagrafica dell'interessata, e premessa la sopradescritta soluzione organizzativa di questo ente circa l'Ufficio toponomastica, quale compito e responsabilità ha l'ufficiale d'anagrafe rispetto alla numerazione/non-numerazione civica del fabbricato in questione e relativo non-accatastamento?

Quesito del 16/08/2019

Segnalazione cambio residenza da parte di un servizio sociale

È pervenuta al comune la richiesta da parte del servizio sociale di un comune limitrofo, di procedere agli accertamenti d'ufficio per il cambio di residenza, di una famiglia con due minori (presumibilmente in carico al servizio stesso). Come ufficio anagrafe dobbiamo procedere d'ufficio ad avviare gli accertamenti in seguito a questa segnalazione o dobbiamo attendere che l'attuale Comune di residenza richieda gli accertamenti ai sensi dell’art. 16, comma 1 del D.P.R. maggio 1989 n. 223?

Quesito del 25/10/2019

Nuovo contratto di locazione e variazioni della residenza

Stamattina mi telefona una Signora proprietaria di un immobile la quale mi dice che una famiglia che si trovava in affitto presso uno degli alloggi in un condominio di sua proprietà avrebbe lasciato l’appartamento e si sarebbe trasferita in un'altra abitazione sempre in questo Comune. Lei, ovviamente, mi chiede di “cancellare” la residenza da quell’indirizzo perché sta predisponendo un nuovo contratto d’affitto per una nuova famiglia. Il vigile mi dice che la famiglia che si è trasferita si trova provvisoriamente e momentaneamente presso un’altra famiglia ma che non è intenzionata a trasferire lì la residenza in quanto, come detto, si tratta solamente di una sistemazione “provvisoria” in attesa di trovare una nuova abitazione. Io che cosa devo fare? Oltretutto la Sig.ra vorrebbe fare una segnalazione di cancellazione per irreperibilità che, secondo me, non è avviabile in quanto la famiglia è presente sul territorio e non è affatto irreperibile e gli accertamenti me lo confermerebbero. Avete un consiglio?

Quesito del 28/12/2021

Residenza d' ufficio

Nel ns. comune si è trasferito un cittadino che non ha chiesto la variazione anagrafica. Effettuate le verifiche prescritte dalla legge e accertata l’effettiva dimora del cittadino nel nostro comune, ho provveduto a notificare l’invito a presentarsi in comune (vs. modello 855000.G.1.b). Il cittadino si è presentato e ha dichiarato che l’immobile in questione è privo dei requisiti di abitabilità.
Essendo trascorsi più di 10 giorni si chiede se occorra procedere con l’iscrizione d’ ufficio (inviando all’interessato vs. modello 855000.G.1.d) oppure con la notifica dell’avvio del procedimento di iscrizione (vs. modello 855000.G.1.c) si chiede, inoltre, a quale data va fatta risalire l’iscrizione? Sono necessari ulteriori accertamenti da parte della polizia municipale?

Quesito del 30/11/2021

Variazione anagrafica d' ufficio

A seguito di accertamenti svolti dalla Polizia municipale è emerso che un soggetto non residente presso questo comune, vi abbia, in effetti, dimora abituale ma non ne ha dato comunicazione né ha richiesto la variazione anagrafica. Dovendo procedere all’invito in ufficio ai fini della dichiarazione di variazione anagrafica si chiede, vista mancanza di una buca e del relativo nome, se la notifica a mezzo posta possa ritenersi valida in modo da inviare, successivamente, l’avvio del procedimento

Quesito del 12/11/2021

Iscrizione anagrafica in mancanza di titolo abitativo e conformità urbanistica

SI chiedono chiarimenti in merito a due casi particolari per pratiche residenza a seguito di accertamenti d'ufficio:

1) Iscrizione di un cittadino (cancellato per irreperibilità da altro Comune) che vive in un immobile privo di destinazione urbanistica appropriata (garage) dotato di servizi igienici e utenze (acqua, elettricità, riscaldamento) e in difetto di un titolo abitativo derivante da locazione/comodato d'uso gratuito.
2) Iscrizione di un cittadino che vive in un appartamento in assenza di un titolo abitativo derivante da locazione/comodato d'uso gratuito. I proprietari dell’immobile hanno ritirato la mia notifica di avvio procedimento per iscrizione d'ufficio del soggetto ma non mi hanno fatto sapere nulla. Posso procedere all’iscrizione e successivamente segnalare alle autorità competenti ( Agenzia delle entrate) l’assenza del contratto?