Quesiti
Quesito del 09/08/2024
Mercatino del riuso
Il presidente di una associazione senza scopo di lucro (terzo settore), proprietario di un'antica corte rurale (suolo privato), vorrebbe organizzare un mercatino del riuso, senza indicazione dei prezzi, ma ad offerta libera per la raccolta fondi finalizzata al restauro dell'organo della chiesetta privata annessa alla corte. Quale pratica a livello di commercio deve essere applicata? Sarebbe necessario istituire un mercatino sperimentale ai sensi della Delibera di Giunta Regionale (Veneto) n. 2956 del 9 novembre 2001? I partecipanti sono privati senza alcuna autorizzazione che vendono a offerta libera oggetti che hanno a casa e che non usano più.
Quesito del 05/08/2024
Modalità di approvazione del regolamento comunale sul commercio in sede fissa su aree private
Premesso che l’art. 9 del regolamento regionale Toscana 9 aprile 2020, n. 23/R, di attuazione della legge regionale 23 novembre 2018, n. 62, recante "Codice del commercio", stabilisce che i comuni disciplinano le ipotesi e le modalità di riduzione o annullamento delle superfici destinate a sosta di relazione nei casi ivi previsti; premesso, altresì, che l’art. 5, comma 1, della summenzionata legge regionale n. 62/2018 impone che la pianificazione territoriale del settore commerciale sia effettuata secondo le disposizioni della legge regionale n. 65/2014 (Legge urbanistica regionale); si chiede di sapere se, in Toscana, la procedura per l’approvazione di un “regolamento comunale disciplinante le attività commerciali in sede fissa su aree private” che disciplini anche le sopra richiamate ipotesi e modalità di riduzione o annullamento delle superfici destinate a sosta di relazione, debba seguire una procedura particolare (p, es., quella legge urbanistica regionale, concertazione con enti o categorie, etc.), oppure se è sufficiente procedere con la mera approvazione in Consiglio comunale. Si specifica che, eccettuata la riduzione o annullamento degli standard anzidetti (art. 9, Reg. n. 23/2020), il predetto regolamento si limiterebbe unicamente a disciplinare l’attività commerciale e le relative procedure di inizio.
Quesito del 01/09/2023
Sexy shop automatico
In questo Comune un esercizio di vendita generi di monopolio ha installato all'esterno del negozio un apparecchio automatico che ricomprende tra gli oggetti di vendita articoli da sexy shop.
Gli oggetti sono visibili a tutti, premendo apposito tasto, ma acquistabili solo da maggiorenni previa inserimento tessera sanitaria.
L'attività ha sede a lato Chiesa, meno di 20 metri. E' lecita la vendita e quali eventuali strumenti ha l'amministrazione per vietare o limitare tali attività?
Quesito del 04/08/2023
Programmazione medie e grandi strutture di vendita
Il Comune con deliberazione consiliare del 25.05.2007, approvò sulla base degli indirizzi della regione Basilicata contenuti nella L.R. 19/1999, il proprio piano di localizzazione commerciale, provvedendo, tra l’altro, ad individuare le aree territoriali da destinare agli insediamenti di medie strutture commerciali; non furono, invece, previste aree da destinare agli insediamenti di grandi strutture di vendita, ritenendo che la L.R. di cui sopra, non avesse ricompreso il territorio comunale tra i Comuni rientranti negli obiettivi di presenza e sviluppo per tali tipi di struttura (vedasi art. 11 della L.R. e gli allegati 3 e 4 della stessa).
Successivamente, con l’entrata in vigore del Decreto Legislativo n. 59/2010, si recepiva in Italia la Direttiva “Bolkestein” sui servizi interni che introduceva, anche nel Commercio, norme liberalizzatrici volte alla riduzione di vincoli e a favorire negli Stati membri un sistema attuativo dei principi di stabilimento e libera prestazione; ne conseguì una ventata di liberalizzazioni che proseguendo nel solco del Decreto n. 223/2006, sancirono il divieto (valevole anche per le Regioni) di sottoporre l’apertura di nuovi esercizi commerciali (ivi comprese le medie e le grandi strutture di vendita) a limiti vari.
In particolare, con l’articolo 1 del decreto ‘liberalizzazioni’ n.1/2012, convertito in legge n.27/2012) si è disposta l’abrogazione dei limiti numerici, autorizzazioni, licenze, nulla osta o preventivi atti di assenso, per l’avvio di un’attività economica, non giustificati da un interesse generale, costituzionalmente rilevante e compatibile con l’ordinamento comunitario.
Ciò premesso, questo Comune prendendo atto delle suddette disposizioni normative, adottava deliberazione di Giunta comunale del 20.04.2011, con la quale deliberava, tra l’altro, di disapplicare la suddetta programmazione commerciale comunale nelle parti che prevedevano parametri e contingenti numerici di riferimento per il rilascio di nuove autorizzazioni;
in forza di tale disapplicazione negli anni a seguire rilasciava diverse autorizzazioni per medie strutture di vendita sul proprio territorio.
Alla luce del dettato normativo tuttora vigente (contenuto nel Decreto Legislativo n. 59/2010) che prevale su eventuali disposizioni regionali in contrasto ma solo transitoriamente, cioè fino all’adozione da parte delle Regioni delle norme di attuazione della direttiva stessa, si chiede di sapere come questo Comune deve agire in assenza di nuova regolamentazione della Regione Basilicata (che ad oggi non pare abbia emanato norme di attuazione della direttiva Bolkestein e del Decreto Legislativo n. 59/2010 (in virtù della cosiddetta clausola di cedevolezza contenuta nell’articolo 84).
Ciò premesso, si chiede il parere su quanto segue:
1. non essendo questo Comune ricompreso nei comuni regionali rientranti negli allegati 3 e 4 della L.R. n. 19/1999, sono concedibili oggi (da parte dello stesso) autorizzazioni per l’apertura di grandi strutture di vendita?
2. In caso affermativo, è comunque necessario procedere con l’adozione di atto amministrativo di localizzazione di aree da destinare all’insediamento, appunto, di grandi strutture di vendita?
3. dinnanzi all’iniziativa del privato di attivare procedimenti amministrativi tesi ad ottenere il rilascio di autorizzazioni per Medie Strutture di vendita, come deve agire questo Comune?
Cioè:
a. possono ritenersi o meno liberalizzate del tutto (ovvero senza alcun contingente e/o parametro numerico e/o qualsiasi altro limite) le attività concernenti le Medie Strutture di vendita, fermo restando il possesso dei requisiti tecnici (es.: superficie da destinare a parcheggi, agibilità e destinazione d’uso dei locali, prevenzione incendi, ecc.) nonché quelli soggettivi ed oggettivi comunque necessari all’esercizio di attività di commercio?
b. ove possano ritenersi liberalizzate (cioè non subordinate a contingenti, parametri, quote di mercato ecc.), esse continuano a soggiacere alla necessità di un piano di localizzazione comunale?
Quesito del 05/07/2021
Periodo di sospensione autorizzazione media struttura di vendita
Il titolare di un'autorizzazione di media struttura di vendita intende sospendere l'attività. Per quanto tempo massimo può essere sospesa l'autorizzazione prima della definitiva cessazione?
Quesito del 20/05/2019
Esposizione dei prezzi degli articoli negli esercizi commerciali definiti “outlet”
Outlet abbigliamento Lombardia. Si chiede come devono essere indicati i prezzi sulla merce? attualmente viene indicato il prezzo pieno, percentuale di sconto e prezzo outlet. È possibile mantenere queste indicazioni per tutto l'anno? anche durante i 30 gg. antecedenti i saldi?
Quesito del 21/06/2018
Saldi e vendite di liquidazione
Si chiede se è ammesso che un ente effettui vendite di liquidazione in prossimità delle vendite di fine stagione.
Quesito del 06/09/2017
Apertura locale pubblico per esposizione e dimostrazione cosmetici
Il rappresentante di una ditta di prodotti cosmetici e profumi intende allestire un locale, aperto al pubblico, in cui vengono esposti i prodotti con il relativo prezzo e con la possibilità di ordinarli per poi consegnarli a domicilio, si chiede come si configura tale attività.