Quesiti
Quesito del 29/01/2024
Personale
Assunzione operaio post dimissioni da altra Azienda privata
L'Ente deve procedere all'assunzione di un nuovo operaio con utilizzo di una graduatoria concorso indetto da un altro ente.
L'interessato ha presentato all'azienda presso la quale lavorava le proprie dimissione seguendo i tempi indicati dal contratto stipulato con la società privata.
Lo stesso ha comunicato all'Ente che il periodo de quo cesserà il 7/3/2024, lo stesso si dice disponibile ad iniziare l'attività già dal 01/03.
Presumendo che non sia possibile comunque anticipare l'assunzione, come può comportarsi l'Ente? Per avere la sicurezza che il neo assunto non sia ancora dipendente di altra ditta è sufficiente far inviare una dichiarazione sostitutiva oppure cosa occorrerebbe fare?
Quesito del 29/01/2024
Polizia Tributi
Passi Carrabili dentro centro urbano: competenza
I passi carrabili che insistono su strada provinciale ma dentro al centro abitato del Comune con abitanti suoperiori a 10.000 vanno autorizzati dalla Provincia e pagati al Comune? La Provincia reclama che in questo caso sussiste l'obbligo di cessione dei tratti di strada in questione. Dove è sancito quest'obbligo?
Quesito del 29/01/2024
Amministrazione digitale Ragioneria
Utilizzo economie PA digitale
Si chiede, poiché il nostro ente ha conseguito delle economie in parte corrente a seguito della conclusione di acquisti di servizi di PA digitale. È possibile utilizzare queste economie per acquistare altri servizi (esempio economia conseguita nel 2023 i cui canoni andranno pagati nel 2024, 2025 e via discorrendo) negli anni successivi al primo e qual è la procedura corretta per la loro contabilizzazione?
Quesito del 29/01/2024
Tributi Ragioneria
Esenzione IMU militare esercito
Un militare dell'esercito è proprietario al 100% di abitazione in cui non ha la residenza perché trasferitosi in altra Regione a novembre 2023. La residenza ce l'ha in altro Comune insieme alla moglie, proprietaria al 100% dell'abitazione e che beneficia dell'esenzione IMU. È possibile applicare a questo caso l'agevolazione specifica per i militari di esenzione IMU anche senza residenza e dimora nell' immobile? Oppure, visto che il nucleo familiare beneficia già di una esenzione non spetta?
Quesito del 29/01/2024
Ragioneria
Mutuo con istituto privato
Questo ente è intenzionato ad assumere un nuovo mutuo di circa 600.000,00 euro. Si chiede se fosse possibile sentire una banca diversa dalla Cassa Depositi e Prestiti e se fosse necessario fare una gara. Possibile affidamento diretto?
Quesito del 29/01/2024
Personale
Benefici retributivi decorrenti da un giorno festivo
Nel caso di due dipendenti comunali che hanno beneficiato, uno dell'ampliamento orario da part time a full time e uno della progressione verticale (tra aree), in entrambi i casi con decorrenza 31-12-2023, va erogata la differenza di retribuzione anche per il 31-12 oppure no, considerando che si tratta di un giorno corrispondente alla domenica?
Quesito del 29/01/2024
Affari generali Tecnico LL. PP.
Obbligo adesione convenzione consip
L'ente deve acquistare buoni pasto per i propri dipendenti. In caso di convenzione attiva, l'ente deve obbligatoriamente attingere al lotto presente sul portale Mepa-Consip oppure può procedere all’acquisto in autonomia presso altro fornitore in presenza di determinate condizioni?
Quesito del 29/01/2024
Affari generali
Modifica tariffe servizio mensa scolastica
Si chiede se fosse possibile modificare le tariffe del servizio di mensa scolastica anche in seguito all’approvazione tramite delibera di Giunta comunale sui tassi di copertura dei servizi a domanda individuale e come ci si deve comportare qualora ne facesse richiesta un alunno straniero, non essendo tale situazione normata nel regolamento comunale di gestione del servizio.
Quesito del 29/01/2024
Tecnico LL. PP.
Stato legittimo immobile
L’immobile è composto da due unità immobiliari, una ad uso artigianale autorizzata con licenza n. 13/1968 e una ad uso residenziale autorizzata con licenza n. 14/1969. Per entrambe è stato rilasciato rispettivamente il certificato di agibilità e abitabilità.
Il certificato di abitabilità autorizza semplicemente l’utilizzo dell’edificio a civile abitazione. Nelle premesse però viene citato un verbale di ispezione tecnico-sanitaria in data 05.11.1969. Nel verbale (che in realtà è una dichiarazione) dell’Ufficio Tecnico si dichiara che la costruzione è stata eseguita in conformità al progetto approvato con licenza n. 13/1968 e variante n. 14/1969.
Il certificato di agibilità recita: “… dichiara l’agibilità dell’edificio adibito laboratorio artigianale …” e poi indica il n. di vani e le superfici. Nelle premesse cita solo la licenza di costruzione n. 13/1968 e nessun verbale/sopralluogo del tecnico comunale. Nella documentazione allegata alla richiesta del certificato di agibilità vi è una relazione dell’ufficio tecnico nella quale viene scritto: “Effettuati gli opportuni controlli in data 05.11.1969 si dichiara che la costruzione è stata eseguita in conformità al progetto approvato e alle prescrizioni contenute nella licenza di costruzione” e non viene citato il numero.
Successivamente non sono stati rilasciati titoli abilitativi che non coinvolgessero l’immobile.
L’immobile in oggetto è stato messo in vendita, e a seguito delle verifiche, è risultato che l’unità a destinazione artigianale risulta più larga di circa 5 mt rispetto agli elaborati grafici allegati alle concessioni 13/1968. Le opere sono state eseguite al momento della realizzazione originaria (1968) e non sono state ampliate successivamente.
Ai fini della legittimità dell’immobile, ai sensi dell’art. 9bis del D.P.R. 380/2003, i certificati di abitabilità e agibilità rilasciati sono sufficienti come titolo abilitativo che ne ha previsto la costruzione o che ne ha legittimato la stessa?
Quesito del 29/01/2024
Demografici
Regolarizzazione posizione anagrafica richiedente asilo - irreperibile
Nel giugno scorso chiude un centro di accoglienza per richiedenti asilo, registrato come convivenza anagrafica. Nel comunicare la chiusura, il responsabile della convivenza segnala che parte dei residenti risulta essersi allontanata dal centro senza lasciare nessuna comunicazione. Questo ufficio procede pertanto, a seguito di comunicazione di avvio procedimento, ai sensi dell’art. 5 bis, comma 3, del Dlgs. 142/2015 con la cancellazione per irreperibilità ed alla comunicazione a tutti i soggetti interessati (Prefettura, Questura, etc).
Ora la locale ASL comunica di avere in carico il soggetto e che il suddetto ha perso i benefici economici della pensione di invalidità a causa della intervenuta cancellazione anagrafica. Il cittadino si trova ora presso una struttura ubicata al di fuori del territorio di competenza della richiedente ASL ma in attuazione di un progetto terapeutico predisposto ed attivato quando la residenza era ancora radicata presso il centro di accoglienza comunale. Ci chiede di ripristinare la residenza come “senza fissa dimora” presso il nostro Comune per poter proseguire il percorso terapeutico.
Ora, considerato che il soggetto è di fatto domiciliato presso una struttura ubicata presso altro comune, sarebbe intendimento di questo ufficio non procedere a dar corso a detta richiesta invitando l’assistente sociale che cura il soggetto a richiedere la residenza presso la sede di attuale ricovero o, perlomeno, come “senza fissa dimora” ma sempre in detto Comune.
Sembra difficile sostenere che la dimora abituale possa intendersi presso il Comune ove la struttura aveva sede (ed è ormai chiusa da quasi un anno) per il solo motivo di garantire quella che l’ASL definisce “continuità clinica ed assistenziale”. L’Asl sostiene che la struttura che attualmente ospita il richiedente asilo (comunità-alloggio) non consente che gli ospiti chiedano la residenza presso la struttura. Ora, pur essendo disposti a venire incontro alle legittime aspettative della struttura che segue il progetto di reinserimento, aderire a quanto richiesto sembrerebbe una forzatura considerato che neppure il requisito minimo della dimora abituale sembrerebbe concretizzarsi nella fattispecie in esame.