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Quesiti

10 risultati di 7067

Quesito del 03/04/2023

Demografici

Dispersione di ceneri derivanti da cremazione di resti mortali

Il figlio unico di una Signora deceduta e tumulata nel nostro cimitero comunale nel 1995 ha chiesto di cremare i relativi resti mortali e successivamente di disperdere le ceneri in apposita area situata nel cimitero di un altro comune.
E' possibile autorizzare la dispersione? La regione di riferimento è il Piemonte.

Quesito del 03/04/2023

Demografici

Rilascio Cie a minore

Dovendo rilasciare la CIE a un minore che si trova ricoverato presso un ospedale (il quale non sa quando sarà dimesso) si chiede se sia necessario acquisire un certificato medico che attesti il ricovero e se nella procedura cie online sia necessario indicare impossibilitato temporaneamente alla firma e alle impronte? in questo modo la carta d'identità ha validità un anno?

Quesito del 03/04/2023

Commercio

Attività di e-commerce

L'art. 55 comma 6 del Regolamento Regionale n. 4 del 07/06/2022 della Regione Marche trattante il commercio on-line recita:"le disposizioni al cui presente articolo non si applicano se l'attività commerciale online è associata ad un'attività per cui è stato richiesto apposito titolo abilitativo", pertanto si chiede se un'impresa, regolarmente autorizzata per l'attività di commercio ambulante itinerante, può svolgere attività di commercio online senza fare la comunicazione al SUAP competente per territorio.

Quesito del 03/04/2023

Personale

Art. 30 del CCNL 16.11.2022. Applicazione dell’istituto delle turnazioni.

Con la presente, si sottopone un quesito sulla corretta interpretazione delle disposizioni dettate dall’art. 30 del CCNL 16.11.2022, disciplinante l’istituto delle turnazioni.
In base alle vigenti disposizioni contrattuali, è possibile istituire turni giornalieri di lavoro. Il turno consiste in una effettiva rotazione del personale in prestabilite articolazioni orarie giornaliere.
Le prestazioni lavorative svolte in turnazione, ai fini della corresponsione della relativa indennità, devono essere distribuite nell’arco di un mese, sulla base della programmazione adottata, in modo da attuare una distribuzione equilibrata ed avvicendata dei turni effettuati in orario antimeridiano, pomeridiano e, se previsto, notturno, in relazione all’articolazione adottata dall’ente.
Ai sensi del comma 3, lettera b), l'adozione dei turni può anche prevedere una parziale e limitata sovrapposizione tra il personale subentrante e quello del turno precedente, con durata limitata alle esigenze dello scambio delle consegne o per comprovate e sopravvenute esigenze di servizio.
Ai sensi del comma 3, lettera d), i turni diurni, antimeridiani e pomeridiani, possono essere attuati in strutture operative che prevedano un orario di servizio giornaliero di almeno 10 ore.
Ciò premesso, si chiede:
1. se debba considerarsi inderogabile l’orario di inizio del turno lavorativo, o se al contrario sia possibile adattarlo, su disposizione del Comandante, alle molteplici ed imprevedibili esigenze di servizio della Polizia Locale (es. manifestazioni, servizi di ordine pubblico ordinati dal Questore, etc.), o anche ad esigenze di servizio note e programmate, quali ad esempio le giornate di mercato, in cui si renda necessario l’inizio anticipato del turno diurno;
2. se tutti gli addetti debbano rispettare il medesimo orario di inizio del turno all’interno del servizio giornaliero garantito, o se al contrario sia possibile che alcuni addetti prendano servizio in orario anticipato o posticipato rispetto agli altri addetti, dando luogo ad una articolazione “variabile” dei turni, pur garantendo la continuità di erogazione del servizio per almeno 10 ore giornaliere ininterrotte;
3. se è possibile, in presenza di peculiari esigenze di servizio non ricorrenti, articolare un numero superiore di turni rispetto all’ordinario numero di turni garantito nell’arco dell’anno: ad esempio, turni serali e/o notturni in aggiunta agli ordinari turni diurno e pomeridiano, ma solo in particolari periodi dell’anno o in uno o più giorni nell’arco della settimana o del mese, caratterizzati da esigenze aggiuntive di servizio.
La difficoltà interpretativa e la conseguente sottoposizione del quesito, nasce da alcuni orientamenti espressi dall'ARAN che ha avuto modo di precisare che il regime del lavoro in turno presuppone l’esistenza di “strutture” operative che prevedano un orario di servizio giornaliero, continuativo, di almeno 10 ore, per tutti i giorni della settimana lavorativa, “cinque o sei, secondo la specifica organizzazione del tempo di lavoro adottata dall’ente”.
Ha inoltre precisato che “la durata di almeno 10 ore si riferisce, ovviamente, all’ orario di servizio della struttura presso la quale devono essere rese le prestazioni in turno”.
Il termine “continuità” deve essere riferito esclusivamente alle 10 ore giornaliere, ma per garantire la continuità del servizio per le 10 ore, esso “deve avere inizio alla stessa ora e concludersi alla stessa ora per tutti i giorni della settimana, dato che si tratta di orario di servizio e non di orario L'ARAN, inoltre, ha chiarito che, nel caso in cui siano istituiti turni di lavoro che prevedano, saltuariamente, una prestazione lavorativa giornaliera di oltre 10 ore, sono consentite “anche prestazioni superiori alle 10 ore giornaliere, qualora ciò risponda a precise esigenze organizzative dell’ente e non assuma, ovviamente, carattere di continuità nel tempo” (Aran, quesito n. 900-22C).
Sempre l'ARAN ha inoltre affermato che l’art. 22 del CCNL 14.9.2000, il cui contenuto è sostanzialmente riprodotto nell’art. 30 del vigente CCNL, impone l’effettiva rotazione ciclica dei lavoratori in ciascuna delle articolazioni orarie prestabilite, e che in ciascuna di esse dovrebbe ruotare sempre lo stesso numero di lavoratori. Perché possa esserci effettiva rotazione, è necessario che il turno pomeridiano segua, senza soluzione di continuità, nel tempo quello antimeridiano, ed eventualmente sia seguito, sempre senza soluzione di continuità, da quello serale, senza alcuna sovrapposizione neppure parziale dell’uno sull’altro.
Orbene, considerato che:
- l’indennità di turno può essere legittimamente erogata a favore del personale che svolga la propria attività in un servizio con apertura giornaliera complessivamente superiore a 10 ore, senza interruzioni, quindi in presenza di un orario di servizio continuativo di almeno 10 ore;
- lo scopo delle turnazioni è quello di assicurare la continuità del servizio in una determinata fascia oraria (di almeno 10 ore);
- l'adozione dei turni può anche prevedere una parziale e limitata sovrapposizione tra il personale subentrante e quello del turno precedente, con durata limitata alle esigenze dello scambio delle consegne o per comprovate e sopravvenute esigenze di servizio;
- le prestazioni svolte in turnazione devono essere ripartite nell’arco del mese in modo da dare luogo ad una distribuzione equilibrata ed avvicendata dei turni effettuati in orario antimeridiano e pomeridiano;
- il vigente CCNL 16.11.2022, all’art. 30, prevede come solo discrimine che il servizio sia garantito senza soluzione di continuità per almeno 10 ore giornaliere, senza fare riferimento all’orario di lavoro osservato dai singoli dipendenti nell’ambito del servizio, che deve essere complessivamente garantito per non meno di 10 ore giornaliere;
- come ha avuto modo di precisare l'ARAN, gli enti hanno ampia autonomia in merito all’organizzazione degli uffici e dei conseguenti orari di servizio; infatti, “l’articolazione del turno è funzionale alle esigenze del servizio e quindi la sua definizione dovrebbe essere di competenza del dirigente o responsabile del medesimo”, come chiarito nella risposta a quesito n. 900-22C1.
Ciò premesso, si chiede se l’orario di inizio del turno e l’articolazione dei singoli turni, nell’ambito del servizio giornaliero garantito, possano essere modificati e adattati alle molteplici esigenze di servizio della Polizia Locale, con le modalità di seguito descritte ed esemplificate, purché siano rispettate le condizioni contrattualmente previste: ovvero, che il servizio sia garantito senza soluzione di continuità per almeno 10 ore giornaliere, e che sia garantita “una distribuzione equilibrata ed avvicendata dei turni effettuati in orario antimeridiano, pomeridiano e, se previsto, notturno, in relazione all’articolazione adottata dall’ente”.
A titolo di esempio, per meglio esplicitare il quesito, ipotizzando un numero di 5 addetti per turno, esigenze di servizio potrebbero rendere necessario che 2 addetti prestino servizio dalle 6:30 alle 12:30, mentre gli altri addetti presteranno servizio dalle 7:00 alle 13:00, nel primo turno. Nel successivo turno, gli altri 5 addetti presterebbero servizio dalle 13:00 alle 19:00.
Un’altra modifica dei turni, sempre per esigenze organizzative, potrebbe prevedere che una parte di addetti svolga il primo turno nell’ordinario orario 7:00-13:00, mentre un altro gruppo di addetti presterebbe servizio dalle 10:00 alle 16:00, e un altro gruppo di addetti presterebbe servizio dalle 16:00 alle 22:00, per esigenze di ordine pubblico collegate, per esempio, allo svolgimento di feste e manifestazioni.

Quesito del 03/04/2023

Commercio

Cessazione esercizio di vicinato

Per una cessazione esercizio di vicinato (esercizio commerciale fino a 250 mq di superficie di vendita - art. 17 della legge regionale 28 dicembre 2012, n. 50) basta archiviare la comunicazione o serve comunicarlo a qualche Ente? Si devono ritirare le licenze?

Quesito del 03/04/2023

Personale

Dipendente con contratto ex art.110 comma 2 TUEL

Dipendente con contratto art.110 c.2 fino a scadenza mandato del sindaco anno 2027, Responsabile area finanziaria, ha compiuto 67 anni il 01/04/2023 , può continuare l'attività lavorativa in essere?

Quesito del 03/04/2023

Affari generali Ragioneria Personale

Utilizzo autoveicolo di proprietà del dipendente per funzioni di servizio

E' possibile autorizzare l'avvocato dipendente del Comune ad utilizzare, in via permanente, l'autoveicolo proprio per funzioni di servizio? E' possibile il rimborso della spesa per carburanti in base ai KM percorsi?

Quesito del 03/04/2023

Ragioneria

Contributi di cui all'art. 1, commi 172, 174, 179 e 180, legge n. 234/2021

Premesso che la legge 30 dicembre 2021, n. 234 (Legge di Bilancio 2022), per mezzo dell'art. 1, commi 172, 174, 179 e 180, reca un'apposita disciplina in merito ad alcuni contributi (servizio asili nido, trasporto scolastico, assistenza alunni con disabilità), si chiede di sapere se detti contributi, qualora non utilizzati o utilizzati solo parzialmente, debbano essere restituiti o vincolati nell'avanzo di amministrazione al 31.12.2022 per l'applicazione, nel corrente anno, per le medesime finalità.

Quesito del 03/04/2023

Ragioneria Tecnico LL. PP.

Nuova Locazione Passiva Comune: condizioni procedurali

La Corte costituzionale, con sentenza 10 febbraio-24 marzo 2016, n. 64 , ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell' art. 24, comma 4, lett. b), nella parte in cui non prevede che le misure di cui ai commi 4, primo, secondo, terzo e quarto periodo, e 6 dell’art. 3 del decreto-legge 95/2012 e, comunque, le misure di contenimento della spesa corrente ad esse alternative, sono adottate dalle Regioni e dalle Province autonome di Trento e di Bolzano «sino all’anno 2016».
In particolar il comma 6 dell'art. 3 del citato DL 95/2012 testualmente prevede :
"Per i contratti di locazione passiva, aventi ad oggetto immobili ad uso istituzionale di proprietà di terzi, di nuova stipulazione a cura delle Amministrazioni di cui al comma 4, si applica la riduzione del 15 per cento sul canone congruito dall'Agenzia del Demanio, ferma restando la permanenza dei fabbisogni espressi ai sensi dell'articolo 2, comma 222, della legge 23 dicembre 2009, n. 191, nell'ambito dei piani di razionalizzazione ove già definiti, nonché in quelli di riorganizzazione ed accorpamento delle strutture previste dalle norme vigenti."
Alla luce di tale contesto normativo dovendo il Comune disporre di locali (nella forma contrattuale della locazione) per finalità istituzionali si chiede:
1) si deve ancora applicare la riduzione del canone del 15% e chiedere il parere di congruità al Demanio?
2) la scelta del privato locatore deve essere preceduta da un avviso pubblico (procedura ad evidenza pubblica) ai sensi del combinato disposto degli artt. 4 e 17 del Dlgs. 50/2016 (da verificare se tale previsione sarà confermata o modificata o espunta nel nuovo Codice appena licenziato) in quanto un contratto di locazione concluso da un ente locale soggiace ai principi di evidenza pubblica, fermo restando, come interpretato dalla giurisprudenza, che la legislazione detta principi di fondo senza delineare
uno schema legale ben preciso per le procedure di affidamento degli stessi.
3) In conclusione, potrebbe bastare una semplice manifestazione di interesse o il deposito di una proposta di locazione da depositare e pubblicizzare per un determinato periodo per raccogliere altre istanze eventualmente concorrenti?

Quesito del 31/03/2023

Commercio

Nuova autorizzazione sanitaria per poliambulatorio

Il comune sta verificando i requisiti morali (certificato penale) ed i requisiti professionali (iscrizione corrente albo medici) dei due medici soci dello studio - serve richiederlo (penale + iscrizione medico) anche dei medici individuati come specialisti - serve richiederlo anche per altri soggetti presenti in visura camerale?
Oltre alla verifica dei requisiti morali e professionali, serve che l'ufficio commercio verifichi altre cose o serve mettere parere/nulla osta con prescrizioni tipo: - chiedere la conformità urbanistica all'ufficio tecnico, citare nel parere l'autorizzazione dell'ULSS e quindi aspettare che si esprima l'ULS? Chiedere che venga effettuata la pratica prevenzione incendi prima dell'inizio dell'attività (devo aspettare anche il NULLA OSTA dei vigili del fuoco da citare nel parere? o rilascio con prescrizioni?)? Ci sono altre verifiche in capo all'ufficio commercio da fare?