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Regolamento comunale IMU

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Quesito del 5 febbraio 2025

Con atto notarile di compravendita regolarmente repertoriato, i Sigg.ri X ed Y hanno venduto al Sig. Z un immobile con "diritto di piena ed esclusiva proprietà", prevedendo il pagamento dell’importo in più rate, con saldo finale a dicembre 2029. L’immobile è stato consegnato al Sig. Z sin dalla data dell’atto, tuttavia risulta ancora catastalmente intestato ai Sigg.ri X ed Y, e tale situazione permarrà fino al pagamento dell’ultima rata. Nello stesso atto di compravendita è specificato che "tutti gli oneri fiscali maturati (IMU, TARI, ecc.) restano a carico della parte compratrice, che si impegna a rimborsare alla parte venditrice ogni eventuale onere tributario o spesa sostenuta fino al definitivo trasferimento del diritto di proprietà." Si chiede quindi: - In caso di omesso versamento dell’IMU, il Comune dovrà accertare l’obbligo tributario a carico del Sig. Z o dei Sigg.ri X ed Y, fintanto che questi ultimi risulteranno intestatari catastali del bene? - Se il Sig. Z trasferisce la residenza nell’immobile, può considerarlo abitazione principale ed essere esentato dal pagamento dell’IMU, pur risultando catastalmente di proprietà dei Sigg.ri X ed Y? - In generale, un atto di compravendita, seppur repertoriato, può modificare la normativa IMU in relazione al soggetto passivo d’imposta?

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Quesito del 16 gennaio 2025

Una società ha erroneamente considerato alcuni terreni agricoli come aree fabbricabili, pagando così un'IMU non dovuta. La società ha diritto al rimborso, ma ci si chiede: l'intero importo versato erroneamente deve essere restituito? Bisogna considerare che, dal 2013, il Fondo di Solidarietà Comunale (FSC) è stato introdotto per ridurre gli squilibri tra i comuni, redistribuendo risorse da quelli con maggiori entrate a quelli con minori capacità economiche. Questo fondo è finanziato da una quota predeterminata del gettito IMU comunale. È possibile restituire alla società solo una parte del rimborso, trattenendo la quota destinata al FSC e trattenuta dallo Stato? Se la risposta è negativa, come si può procedere per recuperare questa somma nell'ambito del FSC?

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Quesito del 19 dicembre 2024

Un contribuente, proprietario di tre immobili classificati come A4 con annotazione di ruralità dal 2011, nei quali il figlio coltivatore diretto svolge attività agrituristica, richiede l’annullamento degli accertamenti IMU per gli anni 2018-2019, sostenendo che l’agriturismo, essendo strumentale all’attività agricola, non sia soggetto a IMU. Dal 2021, il contribuente è diventato proprietario di altri due immobili A4, un C2 e un D10, anch’essi con annotazione di ruralità, nei quali il figlio prosegue l’attività agrituristica. Egli ritiene che tali fabbricati rurali non siano soggetti a IMU. Considerando che nel Comune è prevista un’aliquota ridotta per i fabbricati rurali ma non l’esenzione totale, il contribuente è tenuto a pagare l’IMU con aliquota intera per gli anni 2018-2019 e con aliquota ridotta dal 2021?

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Quesito del 26 novembre 2024

L'ufficio tributi sta emettendo avvisi di accertamento per omesso o insufficiente pagamento dell'IMU su alcune residenze che non risultano avere la dimora abituale, incrociando i dati relativi ai consumi elettrici e idrici. Da tali dati emerge che non ci sono consumi, indicando quindi che si tratta di una residenza non veritiera e, di conseguenza, di omesso pagamento dell'IMU. In autotutela, il contribuente fa rilevare la violazione dell'art. 10, commi 1 e 12, della Legge n. 212 del 2000 (Statuto dei diritti del contribuente), per il mancato rispetto dell’obbligo di contraddittorio. Inoltre, sempre in autotutela, fa presente che, secondo l'art. 6-bis dello Statuto del contribuente, "tutti gli atti impugnabili dinanzi agli organi della giurisdizione tributaria sono preceduti, a pena di annullabilità, da un contraddittorio informato ed effettivo". Pertanto, si chiede di sapere se l’avviso di accertamento esecutivo emesso per omesso o insufficiente pagamento dell'IMU sia valido e come rispondere all’istanza di autotutela presentata.

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Quesito del 18 giugno 2024

Un privato ha presentato istanza di interpello ordinario al Comune in materia di esenzione IMU. Il soggetto è divenuto, a seguito di successione, proprietario (con la madre) di due immobili, rispettivamente accatastati come C1 e C2. Tali immobili erano già oggetto di un contratto di comodato gratuito effettuato dal de cuius (padre dell’istante), a favore della Parrocchia locale per finalità religiose-assistenziali. La Parrocchia, a seguito di ciò, concede tali immobili alla Caritas per tali fini assistenziali. Ora, il soggetto istante, invoca l’esenzione IMU, di cui all’art.1, comma 759, della Legge n.160/2019 nell’interpretazione autentica di cui all’art.1, comma 71, della Legge n.213/2023. Il nostro regolamento comunale in materia di nuova IMU, in applicazione facoltativa del comma 777, dell’art.1 della Legge 160/2019, ha previsto quanto segue: “1. Nella potestà regolamentare dell’ente, viene stabilita l'esenzione dell'immobile dato in comodato gratuito al Comune o ad altro ente territoriale, o ad ente non commerciale, esclusivamente per l'esercizio dei rispettivi scopi istituzionali o statutari. 2. L’esenzione di cui al comma precedente è limitata al periodo dell’anno durante il quale sussistono le condizioni prescritte e non si applica alla quota erariale dell’imposta. Essa è subordinata alla presentazione di apposita comunicazione da presentarsi a pena di decadenza entro il 30 giugno dell’anno successivo a quello in cui si verificano i presupposti d’esenzione”. Stante il caso sopra esposto, il soggetto privato comproprietario degli immobili in questione, può: a) Invocare l’applicazione di tale esenzione in base alla normativa nazionale sopra citata? b) Invocare l’applicazione di tale esenzione secondo le disposizioni del regolamento comunale, posto che la normativa nazionale invocata dal soggetto istante si riferisce all’esenzione a favore degli enti non commerciali possessori di immobili e non a soggetti privati? Le disposizioni di cui sopra possono ritenersi in contrasto con la decisione della Commissione dell’Unione Europea del 19 dicembre 2012, successivamente oggetto di ricorso in Cassazione come da sentenza n.22954 dello scorso 2023? Oltre a ciò, il soggetto istante è obbligato alla variazione catastale dei predetti immobili stante il venir meno della finalità di C1 e C2?

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Quesito del 16 febbraio 2024

Due contribuenti A-B proprietari di terreni edificabili inseriti in una lottizzazione, a seguito di un loro accordo, hanno stabilito, il valore totale delle aree edificabili, 220.000,00 (tale importo viene ripartito per il versamento dell'imposta in base alle percentuali, da loro accordate del 70 A e 30% B) e il totale dei mq edificabili, 9000. Il contribuente B ha costruito su un'area fabbricabile di sua proprietà, 2000mq, rientrante nella lottizzazione, un'abitazione, in questo caso la rendita complessiva su cui entrambi devono, secondo le proprie % , versare l'imu deve essere calcolata su 7000mq? In questo modo anche l'altro contribuente A ottiene un' "agevolazione" dalla costruzione dell'immobile da parte di B dato che il valore totale delle aree edificabili si abbassa.

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Quesito del 2 febbraio 2024

Un contribuente ha preso la residenza in un'abitazione, costruita sul terreno edificabile di sua proprietà, senza che l'immobile sia accatastato. Per quanto riguarda l'IMU questo è dovuto, sul valore dell'area edificabile, fin a quando l'immobile non viene accatastato? Per quanto riguarda la TARI, questa invece è dovuta dal giorno in cui il contribuente, insieme alla famiglia, vi ha preso la residenza o dal giorno in cui l'abitazione "risulta" effettivamente anche da catasto?

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Quesito del 2 febbraio 2024

L'accertamento IMU aree edificabili è affidato a ditta esterna, si presenta un contribuente avanzando richiesta di annullamento in autotutela per gli atti emessi, in quanto sulle aree edificabili ci sarebbe un vincolo perché espropriate. Il precedente responsabile aveva già in precedenza annullato un atto per l'anno 2013, poi non sono stati emessi più altri atti e sono emersi solo quest'anno gli accertamenti relativi agli anni 2017/2018/2019. L'atto espropriativo è del 2005 e fissava l'occupazione dei terreni per mesi 6 ed in concreto sulle aree in questione il comune non ha effettuato opere per le quali aveva provveduto ad espropriare i terreni. Sulla vicenda a livello urbanistico c'è una causa ventennale di cui ad agosto è stata emessa una sentenza che impone al comune il risarcimento dei danni. Dunque, alla luce di quanto scritto, l'IMU doveva essere pagata dal contribuente?

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Quesito del 30 gennaio 2024

Dopo aver notificato un avviso di accertamento per omesso versamento IMU anno 2018 ad ISMEA, Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare, ci è pervenuta l’istanza di annullamento dello stesso, sostenendo che i beni di proprietà dell'Istituto sono esenti dal pagamento dei tributi locali in quanto destinati esclusivamente a compiti istituzionali. ISMEA fornisce anche l’atto di vendita con patto di riservato dominio relativo agli immobili accertati, sottolineando che l’assegnatario, in pieno possesso dei terreni in questione, in quanto unico fruitore, si impegna a condurre direttamente il fondo e ad assolvere a tutti i relativi oneri fiscali, divenendo unico soggetto passivo d’imposta. ISMEA è Ente pubblico economico sottoposto alla vigilanza del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, promuove e cura nell’ambito dei propri compiti istituzionali i rapporti con gli organi statali e regionali nonché con gli organi dell’ unione europea. Tra le varie attività svolte vi sono operazioni di riordino fondiario nonché di gestione e attuazione di azioni volte a favorire la privatizzazione dei terreni pubblici suscettibili di utilizzazione pubblica. Nell’ambito della suddetta attività ISMEA vende i terreni con patto di riservato dominio e il possesso del bene è ceduto verso un corrispettivo. Si può considerare ISMEA destinataria dell’esenzione prevista dall’art. 7 comma.1 L. 504/1992? Si tenga presente che : - ISMEA non è un organo diretto dello Stato; - gli immobili sono destinati a scopi pubblici ma gestiti da un Ente pubblico economico; - gli immobili non sono utilizzati direttamente per attività istituzionali proprie; - la cessione, anche se a un prezzo diluito nel tempo e con clausola di riservato dominio, avviene verso un corrispettivo.

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Quesito del 29 gennaio 2024

Un militare dell'esercito è proprietario al 100% di abitazione in cui non ha la residenza perché trasferitosi in altra Regione a novembre 2023. La residenza ce l'ha in altro Comune insieme alla moglie, proprietaria al 100% dell'abitazione e che beneficia dell'esenzione IMU. È possibile applicare a questo caso l'agevolazione specifica per i militari di esenzione IMU anche senza residenza e dimora nell' immobile? Oppure, visto che il nucleo familiare beneficia già di una esenzione non spetta?

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Quesito del 17 gennaio 2024

Un contribuente proprietario di più immobili inagibili e di un'area su cui insistono gli stessi adibita a giardino, chiedono l'esenzione dal versamento IMU in cambio di cessione al Comune dell'area stessa per utilizzarla come parcheggio pubblico. Può rientrare nella fattispecie di cessione in comodato di "fabbricato" all'Ente per fini istituzionali o statutari?

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Quesito del 16 gennaio 2024

Due coniugi possiedono l'uno un fabbricato accatastato al foglio n- mappale n. e sub 2 e, la moglie un fabbricato contiguo all'altro di cui al foglio n. mappale n. e sub. 3. I coniugi sono residenti nello stesso nucleo familiare. Gli stessi sostengono di essere residenti insieme occupando entrambi gli immobili (uno dei quali per tre mesi all'anno ha le camere utilizzate quale B&B) e richiedono di poter ottenere il rimborso di quanto pagato per uno degli immobili e la possibilità di non pagare secondo i disposti della sentenza 209/2022. Il Comune può rispondere con un diniego al rimborso in quanto secondo noi le residenze dovrebbero essere distinte e separate (oltre alla dimora abituale). Invero all'anagrafe non è presente un collegamento con uno o entrambi i fabbricati. Come comportarsi in merito?

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Quesito del 16 gennaio 2024

A seguito della variazione, da parte della Giunta comunale, del valore dell'area edificabile o a seguito del cambio di destinazione di un terreno agricolo in area edificabile, il Comune ha l'obbligo di informare il proprietario della variazione avvenuta. Se tale informazione non vi è stata e il contribuente non ha mai versato l'IMU per l'area edificabile in suo possesso, o ha effettuato un parziale versamento a seguito della modifica del valore dell'area, l'ufficio tributi può emettere un'avviso di accertamento considerando anche le sanzioni o deve richiedere l'importo senza il calcolo di sanzioni ed interessi.

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Quesito del 9 gennaio 2024

Due coniugi possiedono due immobili contigui accatastati con due rendite. Uno (possesso 100% del marito) è utilizzato dal marito quale abitazione principale, il secondo, nel quale è residente la moglie (possesso 50% tra i coniugi) è adibito a B&B per 9 mesi circa all'anno. I contribuenti hanno pagato l'IMU per l'immobile adibito a B&B fino al 2022. A seguito della sentenza della Corte di Costituzionale 209/2022 del 13/10/2022con la quale è stata dichiarata l'illegittimità della norma che vincolava l'accesso all'esenzione IMU per i coniugi che avevano residenza diversa i contribuenti domandano se è possibile considerare l'alloggio adibito a B&B (in cui risiede la moglie) quale abitazione principale fruendo in sostanza dell'esenzione dal pagamento dell'IMU in virtù della precitata sentenza. E' possibile considerare valida questa esenzione anche nel caso di svolgimento dell'attività di B&B precitata?

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Quesito del 29 dicembre 2023

Nella medesima data sono stati notificati ad una Società due avvisi di accertamento esecutivi per gli anni d’imposta 2019 e 2020 per omesso versamento IMU per aree fabbricabili, il cui valore è originato da una dichiarazione ICI presentata nel 2010 e non più reperibile causa di un incendio. La Società presenta istanza di accertamento con adesione per l’anno 2019 e solo a termini scaduti chiede di rivedere anche l’anno 2020. Per l’anno 2019 l’Ente riconosce che i valori dichiarati erano molto elevati ed addiviene ad una adesione degli stessi. Per l’anno 2020, il cui avviso è divenuto definitivo, lo stesso può essere ugualmente riesaminato dall’Ufficio utilizzando i valori dell’accertamento definiti con adesione per l’anno 2019 oppure utilizzando i valori deliberati dall’Ente, che sono comunque inferiori a quelli dichiarati? Si consideri anche che nell’anno 2021 la Società ha venduto i suddetti terreni ad un prezzo stracciato.

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Quesito del 20 dicembre 2023

Abbiamo emesso un avviso di accertamento IMU per insufficiente versamento per l'anno 2020 ad un contribuente che ha acquistato un'area edificabile dichiarando un valore inferiore rispetto a quello stabilito dal Comune. Successivamente all'acquisto si è fatto stimare il terreno con una perizia giurata.

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Quesito del 19 dicembre 2023

I fabbricati rurali localizzati in zone svantaggiate (Circolare del 14/06/1993 n. 9) sono esenti ai fini IMU?

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Quesito del 4 dicembre 2023

Premesso che nell’anno 2021: - è stato approvato il Bilancio di previsione ed il Rendiconto entro i termini di legge (non avvalendosi di proroghe); - è stato adottato il Regolamento per il trattamento economico accessorio al personale impiegato nel raggiungimento degli obiettivi di recupero evasione IMU e TARI; - che l’attività di accertamento IMU e TARI non è esternalizzata ma viene gestita direttamente dall’Ente tramite il personale addetto; - che nella costituzione del fondo risorse decentrate anno 2022, nelle risorse variabili, alla voce specifiche disposizioni di Legge art.67, comma 3, lettera c), CCNL Funzioni Locali 21 maggio 2018– sono state inserite le quote recupero evasione tributi accertati e riscossi dell’anno 2021 nei limiti previsti dalla normativa e dal regolamento vigente; - che il beneficio attribuito ad ogni singolo dipendente non supera il 15 per cento del trattamento tabellare annuo lordo individuale; - che le relative risorse erano state debitamente accantonate e che per una serie di problematiche organizzative e di susseguirsi di segretarie a scavalco non si è provveduto fino ad oggi a validare la relazione del Responsabile dell’area al fine di procedere alla liquidazione; si chiede se è ancora possibile precedere alla liquidazione degli stessi avendo solo ora acquisito la validazione del segretario reggente?

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Quesito del 23 novembre 2023

Da una verifica effettuata dall’ufficio tributi, è emerso che in talune situazioni, sia stata concessa dallo strumento urbanistico vigente della capacità edificatoria, su aree pertinenziali per le quali i contribuenti non hanno mai corrisposto i tributi IMU e TASI. L’Ordinanza della Cassazione n. 12226 del 08/05/2023 al punto 1.7 stabilisce, tra l’altro, che “; l’asservimento pertinenziale – la cui prova incombe sul contribuente – ricorre, peraltro, ove il bene non sia semplicemente posto al servizio od ornamento di un altro, ma quando tale destinazione sia durevole (sul piano soggettivo ed oggettivo) e non sia possibile una destinazione diversa senza una radicale trasformazione del bene pertinenziale, divenendo altrimenti agevole l’elusione del precetto che impone la tassazione per la natura reale del cespite”. Alla luce di quanto sopra siamo a chiedere quale documentazione i contribuenti devono produrre, a dimostrazione che l’edificabilità concessa presenta i requisiti per non essere considerata quale autonomo cespite soggetto a tassazione, ma relativa ad asservimento pertinenziale. Si chiede altresì se l’eventuale recupero dell’imposta possa riguardare anche annualità antecedenti l’anno 2023.

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Quesito del 20 novembre 2023

Abbiamo notificato due avvisi di liquidazione IMU per gli anni 2018 e 2019 a Ferrovie Emilia Romagna contestando il mancato pagamento dell'IMU su una serie di terreni agricoli regolarmente accatastati e in possesso di reddito dominicale. Ferrovie Emilia Romagna ci ha chiesto di annullare i due avvisi in autotutela sostenendo che i terreni per i quali non è stata versata l'IMU sono da considerarsi sedime ferroviario e quindi esente IMU. E' corretta la tesi di Ferrovie Emilia Romagna? Ricordo che l'art. 9 comma 1 del Dlgs. 23/2011, vigente per gli anni d'imposta 2018 e 2019, individua al comma a) i soggetti passivi nel proprietario di fabbricati, aree fabbricabili e terreni a qualsiasi uso destinati, compresi quelli strumentali o alla cui produzione o scambio è diretta l'attività dell'impresa.

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